“La morte di mia madre è il mio grande dolore. Per tenerla in vita ho creato delle gif in cui prepara le melanzane”: le parole di Serena Brancale
- Postato il 18 agosto 2025
- Trending News
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
Per Serena Brancale la morte della madre nel 2020 è “il mio grande dolore”. La donna però continua a vivere nel cuore della cantante e del resto della famiglia in diversi modi. L’artista di “Baccalà” intervistata dal Corriere dice di conservare le sue scarpe, ma anche vestiti e cappelli. Non solo: “Su whatsapp ho creato delle Gif. Una di mamma che prepara le melanzane, cucinava spesso melanzane. Un’altra di mamma che si volta e guarda fisso in camera, con sotto la scritta ‘ti sto guardando’, la mando a mia sorella e a mio fratello. Se loro sono giù di morale, mando lei, che significa: ‘ti sto guardando’. Non fare stronzate, sii felice. Le Gif sono un modo di tenerla in vita. Io voglio tenerla in vita”.
Serena Brancale è tra le rivelazioni dell’ultimo Festival di Sanremo, e dire che all’Ariston era stata già 10 anni prima. Un’esperienza che però non era andata nel migliore dei modi: “Ho venticinque anni” ricorda, “sono impreparata, non ho dietro una struttura di persone giuste, tantomeno una struttura interiore. Mi trema la voce, la canzone è difficile, mi sento come alla verifica di latino. Vengo eliminata subito”. A quel punto l’artista pensava di aver perso il treno: “Ho pensato: è finita. Insegnavo musica ai ragazzi, parallelamente facevo i miei concerti, ero però certa di rimanere nella nicchia jazz […] lavoravo dietro le quinte, e sentivo che era il mio posto”.
Ci sono voluti 10 anni ma Brancale è salita di nuovo su quel treno e questa volta il viaggio è promettente. Prima il successo di “Anema e core”, ora quello di “Serenata”, tra le hit dell’estate in duetto con Alessandra Amoroso. E chissà quali saranno le prossime tappe di questa avventura.
L'articolo “La morte di mia madre è il mio grande dolore. Per tenerla in vita ho creato delle gif in cui prepara le melanzane”: le parole di Serena Brancale proviene da Il Fatto Quotidiano.