La Russia contro la modernità

  • Postato il 2 luglio 2025
  • Di Il Foglio
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La Russia contro la modernità

L’“operazione militare speciale” con cui, nel febbraio del 2022, la Russia di Putin ha invaso il territorio ucraino ha costretto un gran numero di osservatori a interrogarsi sui motivi che hanno spinto l’autocrate di Mosca a dare inizio al conflitto. Tra le tante pubblicazioni sull’argomento  spicca questo saggio dello storico e psicologo Alexander Etkind (1955), tradotto da Gianna Cernuschi: un testo breve, agile e incisivo che si caratterizza anche per la lucidità dell’analisi, nel corso della quale l’autore intreccia economia politica, storia intellettuale, demografia e teoria delle relazioni internazionali. Egli sostiene come – intraprendendo questa campagna bellica – Putin abbia voluto prendere di mira sia l’Ucraina che la modernità, mirando a fermare l’evoluzione globale verso la consapevolezza climatica, la transizione energetica e la rivoluzione digitale. Mediante invece il commercio di combustibili fossili, l’accumulazione di oro, l’endemica corruzione, la crescita delle disuguaglianze e dell’omofobia, l’asservimento del mondo accademico, i finanziamenti elargiti a movimenti di estrema destra attivi in varie regioni del globo e la conquista, appunto, dell’Ucraina, il presidente russo sembra intenzionato ad arrestare le trasformazioni che stanno avanzando nelle società attuali e a consolidare, nel contempo, un modello di “paleomodernità” fondato su un sistema politico-istituzionale di stampo autoritario.

 

Etkind individua invece l’esistenza di un ben diverso schema teorico, che denomina di “gaiamodernità”, ovunque vi sia un progresso basato sulla transizione energetica, sulla decentralizzazione del processo decisionale e su un rapporto di maggiore sostenibilità con il pianeta: in altri termini, a suo avviso, “lo sviluppo ulteriore dell’umanità esige un minore consumo di energia e di materia per ogni unità aggiuntiva di lavoro e di piacere”. 

 

La disamina dello studioso rivela quanto siano profonde le radici della guerra russa in Ucraina e quanto stretto sia il legame tra quest’ultima e la crisi climatica, i mutamenti che connotano l’epoca contemporanea e l’ostinato tentativo putiniano volto a “demodernizzare” il mondo di oggi. Conclude, al riguardo, Etkind: “Qualunque guerra è un mega-inquinante, e nell’èra della crisi climatica non dovrebbero esserci guerre. I carri armati e i missili russi non troncavano solamente vite umane bensì, potenzialmente, la vita stessa del genere umano.” Sono parole che non lasciano soverchio spazio all’ottimismo, poiché descrivono in maniera realistica il presente stato di cose e invitano il lettore a riflettere in proposito senza abbandonarsi a effimere illusioni né al più o meno diffuso wishful thinking: nella convinzione che i danni provocati all’ambiente siano ormai irreparabili e che le nuove generazioni saranno chiamate a pagarne il prezzo.

   

Alexander Etkind
La Russia contro la modernità
Bollati Boringhieri, 159 pp., 20 euro 

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Autore
Il Foglio

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