La serie A vista da Giovanni Galeone: “Chivu mi è piaciuto a Parma, Max farà bene, ma il mio preferito è Fabregas”
- Postato il 22 agosto 2025
- Di Panorama
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Giovanni Galeone, uno che ha insegnato calcio in mezza Italia. Amante del calcio spettacolo, di giocatori tecnicamente forti, il maestro di Max Allegri che nel suo Pescara degli anni 80-90 era il regista e poi è diventato un grande allenatore. Cominciamo proprio da Allegri, riparte il campionato di serie A e Allegri torna sull panchina del Milan dove ha già conquistato uno scudetto. E’ lui la grande novità di questa stagione.
Galeone, Allegri riparte dal Milan, che stagione sarà?
“Max sembra che sia partito bene, secondo me il Milan aveva una squadra fortissima tecnicamente già l’anno scorso, adesso hanno venduto Theo e Reijnders, ma l’anno scorso hanno fatto un campionato non buono, troppi alti e bassi perchè non hanno trovato continuità. Mi auguro ce Max abbia successo”.
Intanto fa giocare Leao centravanti
”E’ un ‘idea, ha più spazio. Può essere interessante farlo giocare lì. Ma ha buoni centrocampisti e può giocare in tanti modi. L’anno scorso uno come Loftus-Check per esempio ha fatto poco, ma è un giocatore che potenzialmente vale dieci gol a stagione. Può essere decisivo come lo è stato Rabiot per la Juve di Allegri”
Di idee nuove nel calcio se ne vedono poche…
”Ultimamente ha spopolato il gioco con la costruzione dal basso, all’inizio non lo sopportavo perchè l’azione tornava sempre indietro e passavano la palla al portiere. Adesso deve giocare il portiere coi piedi, ma dai…. Il portiere deve parare. Però io, come diceva Gianni Mura, non capisco molto di portieri.. (risata). Donnarumma? Non è un talento, è un portiere costruito ma non è Buffon o Zenga. E’ molto reattivo, nei tiri ravvicinati non gli fai mai gol e nei tiri da lontano non è un granchè. Coi piedi poi lasciamo perdere…”
Juve e Inter ripartono da Chivu e Tudor. E’ un rischio?
”Società come erano strutturate 15 anni fa non ne vedo. La Juve è stata l’unica a riuscire a vincere tanti scudetti di seguito. Non vedo una favorita assoluta, ci proverà il Napoli ma non credo ci riuscirà. Chivu mi piace, l’anno scorso a Parma è riuscito a salvare la squadra modificando il gioco. Dopo Fabregas è quello che mi è piaciuto di più. Tudor è uno tosto, ha voglia di far bene, ha la mentalità Juve e ha una buona squadra. Non so se però è pronto per lottare per lo scudetto. Vedo Napoli e Inter davanti alle altre”.
Gasperini a Roma
”Bella storia, la Roma ha tre persone fantastiche: Gasp, Ranieri e Massara. Sono esperti e molte decisi, ma a Roma, chiedete a Capello, devi avere tanti punti di vantaggio. E’ dura. Non è facile vincere, Roma è una città dispersiva che non aiuta a vincere”.
Fabregas corteggiato da Bayer Leverkusen e Inter, ma è rimasto a Como.
”La sua mentalità è di giocare bene, ho un debole per lui. Quando Max allenava il Milan gli dicevo di prendere Fabregas, mi piaceva tantissimo, Da allenatore si sta comportando molto bene”.
Juric all’Atalanta, un rischio?
”A Bergamo sono bravissimi. Una società fantastica e un grande settore giovanile. Quando hai una società così forte e strutturata aiuta tanto l’allenatore, certo negli ultimi anni l’Atalanta ha usufruito anche del grande lavoro di Gasperini e di un settore giovanile che quando era guidato da Favini ha sfornato tanti talenti arrivati in prima squadra”
Gattuso commissario tecnico dell’Italia, ce la farà a portare gli azzurri ai Mondiali?
”Ho parlato con Rino, l’ho fatto debuttare in serie B e poi in serie A. Gli ho augurato di pescare bene, perchè non ha grandi talenti e lui deve arrangiarsi con quello che c’è. Prima avevamo giocatori fantastici, adesso no. L’Italia non ha identità precisa, spera la ritrovi”.
Chiudiamo con Lamine Yamal, ti sarebbe piaciuto allenarlo?
“Accidenti, è un fenomeno e ti fa divertire. Mi sarebbe piaciuto allenare anche gente come De Bruyne e Dembele, ma il problema è che adesso in Italia riusciamo a portare i grandi giocatori solo quando sono alla fine della carriera”.