La stima ‘clandestina’ dei danni della guerra dei 12 giorni all’Iran: per Israele fino a 20 miliardi

  • Postato il 25 luglio 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

di Giacomo Gabellini

Sebbene la censura militare precluda qualsiasi possibilità di formulare un bilancio preciso dei danni subiti allo Stato ebraico durante la “guerra dei 12 giorni” con l’Iran, la diffusione “clandestina” delle prime notizie delinea un quadro generale piuttosto preoccupante per Israele. Tra gli obiettivi colpiti figurano laboratori di ricerca scientifica come il Weizmann Institute di Rehovot e il centro Soroka di Beersheva, edifici militari come la sede del Mossad e il complesso del Ministero della Difesa israeliano, siti economicamente e logisticamente cruciali come la Borsa diamantifera di Tel Aviv, le raffinerie di Haifa e Ashdod, il porto di Haifa, l’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv.

In particolare, l’Iran ha preso di mira gli anelli (centri di ricerca, impianti produttivi, facoltà universitarie, ecc.) di cui si compone il “complesso militar-industriale” israeliano, facente capo ai colossi Rafael ed Elbit Systems. Anche i complessi di aziende straniere legate al comparto bellico israeliano sono stati attaccati, come lo stabilimento per la produzione di chip di Intel presso Kiryat Gat.

Dall’analisi dei danni condotta con radar satellitari da alcuni ricercatori della Oregon State University emerge inoltre che almeno sei vettori lanciati da Teheran avrebbero colpito cinque strutture militari israeliane, tra cui una base aerea, un centro di raccolta di intelligence e uno snodo logistico. Si tratta di importanti obiettivi militari, che non figurano nel relativo elenco diramato dai vertici dell’Israeli Defense Force. I quali rifiutano di rilasciare dichiarazioni in merito al tasso di intercettazione dei missili iraniani o ai danni subiti alle proprie infrastrutture, quantificati provvisoriamente dal Ministero delle Finanza e dall’Agenzia delle Entrate israeliana in 3 miliardi di dollari. Una somma ingente, che non include peraltro i costi necessari alla ricostituzione delle scorte di armi e sistemi di difesa aerea. Naser Abdelkarim, professore di finanza presso l’American University of Palestine, ha sottolineato che gli attacchi hanno avuto un impatto diretto non solo sulle spese militari di Israele, ma anche sulle attività produttive.

Durante il conflitto, è stata imposta la chiusura di scuole e attività commerciali non strettamente necessarie, a cui il governo dovrà corrispondere indennizzi pari a 1,5 miliardi di dollari. “Questa è la sfida più grande che il Paese abbia mai affrontato. Non si era ancora registrata una simile mole di distruzione di danni nella storia di Israele”, ha dichiarato Shay Aharonovich, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate israeliana incaricata di pagare i risarcimenti. Eyal Shalev, ingegnere strutturale chiamato a valutare i danni arrecati alle infrastrutture civili israeliane, ha riferito al Wall Street Journal che “la distruzione causata dai grandi missili balistici è diversa da qualsiasi cosa i miei colleghi abbiano mai visto negli ultimi decenni. Centinaia di edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati e la loro ricostruzione o riparazione costerà centinaia di milioni di dollari”. Più di 5.000 persone sono state per di più evacuate dalle loro case a causa dei danni causati dai missili iraniani, e molte di esse sono state ospitate in alberghi a carico dallo Stato.

Per Abdelkarim, il costo totale, diretto e indiretto, potrebbe arrivare addirittura a 20 miliardi di dollari, con conseguente, ulteriore incremento del deficit di bilancio che il governo di Tel Aviv si vedrà costretto a coprire o con tagli alla spesa pubblica, o con un aumento delle tasse, o con nuovo indebitamento.

L'articolo La stima ‘clandestina’ dei danni della guerra dei 12 giorni all’Iran: per Israele fino a 20 miliardi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti