La Ue accelera sulla diversificazione dell’import di materie prime strategiche: selezionati 13 progetti. Uno è in Ucraina

  • Postato il 4 giugno 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Dopo lo storico scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale con al centro l’accordo sulle “terre rare” e la successiva riappacificazione che ha portato alla firma di un’intesa tra Kiev e Washington, ora anche la Ue spinge l’acceleratore sulla collaborazione con l’Ucraina nell’approvvigionamento di risorse minerarie strategiche. Un progetto per l’estrazione di grafite a Balakhivka, 350 km a sud di Kiev, è infatti tra i tredici selezionati da Bruxelles per diversificare le importazioni di materie prime, tra cui anche terre rare.

Tra i progetti, dieci riguardano materie prime fondamentali per veicoli elettrici, batterie e sistemi di accumulo, tra cui litio, nichel, cobalto, manganese e grafite. Due interventi in Africa, invece, sono dedicati all’estrazione di terre rare, necessarie per la produzione di magneti ad alte prestazioni utilizzati nelle turbine eoliche e nei motori elettrici. Altri progetti coinvolgono materiali come il rame, con impieghi dalle reti elettriche alla microelettronica, e il tungsteno e il boro, utilizzati nell’automotive, nelle rinnovabili, nell’aerospazio e nella difesa. I progetti beneficeranno da parte dell’Ue e delle sue istituzioni di agevolazioni per l’accesso ai finanziamenti e per i contatti con possibili acquirenti interessati. L’investimento per l’avvio delle attività è di circa 5,5 miliardi di euro.

Il tema delle materie prime strategiche è centrale per le politiche dell’Unione europea, molto dipendente da pochi Paesi tra cui Cina e Turchia. Con i progetti partiti dal 2024 nel quadro del Critical Raw Material Act (CRMA), l’Ue ha cercato di diversificare i propri fornitori, nella consapevolezza che comunque non potrà essere autosufficiente. La norma stabilisce linee guida e obiettivi: il 10% del consumo annuo della Ue deve provenire da estrazioni interne alla Ue, almeno il 40% del consumo annuo della Ue deve provenire da trasformazioni interne alla Ue, almeno il 25% del consumo annuo della Ue deve provenire dal riciclaggio interno, non più del 65% del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima critica deve provenire da un unico paese terzo.

“L’Europa ha bisogno di materie prime per realizzare le nostre ambizioni industriali e climatiche” e “necessita di catene di approvvigionamento stabili, sicure e diversificate”, ha commentato Stéphane Séjourné, vicepresidente della Commissione, annunciando le intese con l’Ucraina e il Regno Unito per l’estrazione di grafite e tungsteno, essenziali per la produzione di batterie. Séjourné ha inoltre sottolineato che i 13 progetti concorreranno “a ridurre la dipendenza” europea e a creare “crescita, posti di lavoro e opportunità di esportazione” nei Paesi coinvolti. Tra questi, oltre Ucraina e Regno Unito, figurano Groenlandia, Canada, Kazakistan, Norvegia, Zambia, Nuova Caledonia, Brasile, Madagascar, Malawi e Sudafrica.

Anche la Serbia è coinvolta con un progetto minerario per l’estrazione di litio e boro, promosso dall’azienda anglo-australiana Rio Tinto, nella valle del fiume Jadar, situata nella parte occidentale del Paese. Questa attività di estrazione ha provocato numerose proteste ambientaliste da parte della popolazione serba che la considera un rischio per l’ecosistema e i residenti. Le discussioni relative alla miniera di litio vanno avanti da anni, tanto che il governo serbo aveva deciso nel 2022 di sospendere i lavori per l’estrazione, finché nel luglio dello scorso anno una sentenza della Corte costituzionale aveva dichiarato incostituzionale la decisione di bloccare il progetto, facendolo ripartire. La valle del fiume Jadar ospita quelle che si considerano le maggiori riserve di litio in Europa, risorsa considerata fondamentale per la transizione ecologica.

Il pacchetto approvato dalla Commissione si somma ai 47 progetti sui minerali strategici all’interno dell’Ue selezionati a marzo sulla base del CRMA per l’approvvigionamento di quelle materie prime essenziali alla transizione verde e digitale. Tra questi erano stati selezionati anche quattro progetti in Italia: a Padova (Veneto), Rosignano (Toscana), Ceccano (Lazio) e Portovesme (Sardegna).

L'articolo La Ue accelera sulla diversificazione dell’import di materie prime strategiche: selezionati 13 progetti. Uno è in Ucraina proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti