Lady Diana moriva 28 anni fa: un’esistenza consumata nel tentativo di farsi accettare
- Postato il 31 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Uno dei più celebri scatti che immortalano Lady Diana nei giorni della sua ultima estate nel 1997 è quello cha la ritrae bellissima con indosso un costume intero azzurro e con le lunghe gambe abbronzate mentre prende il sole seduta sul trampolino dello yacht di proprietà del magnate egiziano Mohamed Al Fayed, padre dell’allora suo fidanzato Dodi. Ma solo in tempi relativamente recenti si è scoperto che quella foto un po’ sgranata in realtà non era uno scatto rubato, ma il risultato di un accordo tra la Principessa e i fotografi affinché quell’immagine facesse il giro del mondo e restituisse un ritratto di Lady D. felice e appagata al fianco di quello che ormai l’intera opinione pubblica le attribuiva come compagno e persino promesso sposo.
Ma le cose stavano realmente così? Sebbene la breve vita di Diana sia stata per gran parte perennemente sotto i riflettori, ci sono almeno un paio di anni, gli ultimi due che precedono il terribile incidente in cui perse la vita, che al netto delle biografie e delle serie tv che ne hanno trattato forse racchiudono il lato più intimo e riservato di una donna che ha cercato di proteggere come meglio ha potuto la sua storia d’amore più vera e importante, quella con il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan.
Lady D. aveva conosciuto il medico nel 1995 in un ospedale britannico e per lei si era trattato subito di un colpo di fulmine, un amore assolutamente ricambiato e vissuto al riparo della stampa e dei paparazzi – almeno fino a quando i media non cominciarono ad insospettirsi del fatto che la Principessa si recava troppo spesso in Pakistan.
La scusa delle visite a scopo benefico compatibili con gli incarichi ufficiali e le mansioni umanitarie che spesso Diana ricopriva non era più credibile e le foto di Hasnat Khan che cominciavano a circolare cozzarono pesantemente con il carattere schivo e timido del cardiochirurgo, che non voleva in alcun modo mettere a rischio la propria privacy anche se questo significava compromettere il legame con la donna che amava.
Se a ciò aggiungiamo che secondo alcuni suoi intimi amici Diana desiderava moltissimo sposare Hasnat, ma la sua famiglia d’origine era contraria, si capisce come gli ultimi mesi di vita della Principessa siano stati tutt’altro che sereni nel tentativo di farsi amare e apprezzare dai genitori del suo compagno. In questo senso l’intera esistenza di Diana sembra essersi consumata nel tentativo di farsi accettare dagli altri, dalla royal family e da suo marito Carlo, allora erede al trono, dalla stampa e dai tabloid sempre pronti a coglierla in fallo approfittandosi della sua vulnerabilità e da ultimo dalla famiglia dell’uomo di cui era follemente innamorata e di cui si fidava più di chiunque altro.
Dato che la rottura della relazione fra Diana e Hasnat avvenne a luglio 1997, è assai improbabile che nell’arco di un mese la Principessa si fosse nuovamente innamorata ed è molto più verosimile che il legame con Dodi Al Fayed che morì insieme a lei sotto il tunnel dell’Alma fosse un modo per far ingelosire il medico sperando che potesse cambiare idea sul matrimonio.
Di quel tragico schianto dell’auto che trasportava Diana e Dodi si è molto scritto e parlato, anche riguardo alla teorie del complotto secondo cui la morte della Principessa fu organizzata dalla famiglia reale e dai servizi segreti per evitare che l’erede al trono potesse un giorno avere un fratellastro di religione islamica, ma le indagini non trovarono mai prove concrete a suffragio di queste ipotesi e stabilirono che si trattò di un incidente dovuto all’alta velocità e allo stato di ebbrezza dell’autista, che sotto l’effetto di alcool e antidepressivi cercava di sfuggire alla flotta di paparazzi che per tutto il giorno non avevano fatto altro che assediare la coppia.
Paparazzi in cerca dello scoop più caldo dell’estate per vendere gli istanti precedenti a quello che immaginavano fosse un imminente annuncio di nozze. “Tutti mi vendono”, aveva confidato Diana a un’amica “Hasnat è l’unico che non mi venderà mai” e in effetti quel medico che non ha quasi mai parlato con i giornalisti è l’unico custode di tanti momenti di intima quotidianità vissuti con Diana nel suo mini appartamento a Chelsea, dove raccontano che qualche volta lei gli abbia persino stirato le camicie e abbia passato l’aspirapolvere.
L’amore di Diana per Hasnat è stato quello più grande perché era quello più impossibile, potrebbe dire qualcuno. Oppure perché incarnava più di tutti quel bisogno di normalità che magari in cuor suo Lady D. aveva sempre desiderato.
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