Lamezia, padre uccide il figlio: liti, minacce e richieste di soldi

  • Postato il 3 maggio 2025
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Lamezia, padre uccide il figlio: liti, minacce e richieste di soldi

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A Lamezia Terme, esasperato da continue richieste e minacce, un padre 65enne uccide il figlio 35enne con un colpo di pistola e si costituisce.


LAMEZIA TERME – Continue richieste di denaro, minacce (anche ai fratelli e figli dei fratelli) sopraffazioni, come anche di telefonate continue al padre per problemi alle sue auto che il padre più volte si doveva occupare di farle riparare. Ma non solo. L’ultima chiamata è stata poi quella che ha fatto letteralmente esplodere Francesco Di Cello che raggiunge il figlio, nasce l’ennesima lite e poi parte un colpo di pistola diritto al volto che uccide Bruno Di Cello, 35 anni, che aveva scelto di vivere da solo, senza un lavoro, con più di un “sogno” (come quello di voler diventare un modello) ma anche con qualche problema che sarebbe legato al consumo di droga.

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LAMEZIA, PADRE UCCIDE IL FIGLIO: L’ENNESIMA LITE PER UN PROBLEMA ALL’AUTOMOBILE

Anni, insomma, di una situazione che avrebbe portato all’esasperazione Francesco Di Cello, 65 anni, guardia giurata in pensione, al punto tale di aver raggiunto il figlio la mattina del 2 maggio scorso, in località Marinella, che aveva chiesto al padre di chiamare un gommista per un problema, l’ennesimo, che aveva avuto l’auto della vittima (comprata dal padre) ferma da giorni alla Marinella dove il giovane ucciso abitava da solo avendo lasciato il tetto familiare nella zona di Sambiase. Una confessione choc, molto sofferta, quella di Francesco Di Cello prima quando nella tarda mattinata di venerdì si costituisce al commissariato consegnando la pistola detenuta legalmente, e poi davanti pm Buccarelli che ha disposto il fermo in attesa nei prossimi giorni dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip con i suoi legali, gli avvocati Giuseppe Spinelli e Renzo Andricciola.

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