Potenza: sviluppo urbanistico, ora tocca al sindaco

Il Quotidiano del Sud
Potenza: sviluppo urbanistico, ora tocca al sindaco

Toccherà al sindaco Vincenzo Telesca rilanciare lo sviluppo urbanistico delle “zone bianche” a Potenza. La decisione del Consiglio di Stato

TOCCHERA’ all’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Telesca rilanciare, se lo riterrà, sullo sviluppo urbanistico delle «zone bianche». Vale a dire le aree dove sono decadute le previsioni del Piano operativo approvato il 7 aprile 2009.
Lo ha stabilito in via definitiva il Consiglio di Stato respingendo il ricorso presentato dal consorzio edilizio “Comparto C2”, che sarebbe contrada Botte.

I giudici hanno convalidato la nota con cui il Comune, nel 2021, aveva formalizzato la classificazione dei terreni in questione come “zone bianche” dal momento che al piano di sviluppo edilizio presentato nel 2009, e assorbito nel piano operativo comunale, non era mai stato dato seguito dai proprietari «con la sottoscrizione della relativa convenzione».

Secondo il Consiglio di Stato, infatti: «l’amministrazione, pur dopo avere approvato piani attuativi dei propri strumenti urbanistici generali e stipulato convenzioni ed accordi accessivi con i privati, resta titolare, nell’esercizio del suo inesauribile potere di pianificazione e programmazione, di esercitare la discrezionalità anche attraverso un diverso assetto urbanistico al territorio».
Bocciata, quindi, la tesi dei legali del consorzio edilizio, per i quali il piano particolareggiato inserito nel piano operativo comunale del 2009 sarebbe stato ancora valido per effetto di alcune proroghe imposte a livello nazionale.

Nei prossimi mesi, insomma, toccherà all’amministrazione in carica decidere se adottare un nuovo piano operativo, recuperando i vecchi piani particolareggiati “scaduti”, o la variante al regolamento urbanistico annunciata dal sindaco. Fino ad allora, ad ogni modo, dovrebbero restare congelati i piani di sviluppo di contrada Botte e della collina sopra Poggio Tre Galli, dove peraltro il sindaco risulta anche comproprietario di un piccolo lotto di terreno.

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