Landini a La7: “Meloni? Il vino invecchiando migliora, qui si peggiora. Incoerenza totale, prende in giro gli italiani”

  • Postato il 26 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Qui c’è un punto: l’incoerenza totale. Non si può dire una cosa e poi, quando vai al governo, fai esattamente l’opposto, perché significa che stai prendendo in giro gli italiani”. È l’accusa rivolta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commentando la manovra economica del governo. Ospite di Dimartedì (La7), il sindacalista commenta un elenco di incoerenze ormai celebri della premier rispetto alle sue posizioni passate.
Il nodo focale è il pacchetto di misure fiscali al centro del dibattito parlamentare: accise su gasolio e sigarette, tasse sugli affitti brevi, sulle banche, sui dividendi delle holding, imposta di soggiorno sugli alloggi turistici, fino alla stretta sui piccoli pacchi extra-Ue e all’innalzamento dei limiti all’uso del contante. Ed è proprio su accise e contante che il leader sindacale richiama due episodi emblematici.

“Se penso alle accise su gasolio e sigarette, ricordo ancora i video di quella che oggi è presidente del Consiglio che spiegava che lei non l’avrebbe mai fatto”, afferma Landini, rievocando il filmato del 25 maggio 2019 in cui Giorgia Meloni, allora all’opposizione, attaccava il governo Conte I e l’allora ministro dell’Economia Giovanni Tria per l’ipotesi di aumenti sulla benzina. Oggi, osserva Landini, il quadro si ribalta.
Lo stesso vale per l’uso del contante: “Non giriamoci attorno. Il nero esiste perché ci sono i contanti. Nell’era del digitale, se uno vuole fare davvero una battaglia contro l’evasione fiscale, dovrebbe rendere tracciabile tutto”.

Il segretario torna sulle parole pronunciate da Meloni il 31 marzo 2023 negli “Appunti di Giorgia”, quando la premier smentì l’esistenza di qualsiasi sanatoria: “L’opposizione dice che abbiamo introdotto un condono tributario penale: è falso, noi condoni non ne facciamo”.
In realtà, la sequenza di misure di “pace fiscale” adottate dal governo dal 2022 è lunga, così come gli emendamenti sul condono edilizio avanzati da Fratelli d’Italia.
Il sindacalista richiama anche il giudizio tecnico delle istituzioni: “Nelle audizioni parlamentari, la Banca d’Italia e la Corte dei Conti hanno proprio detto che quei condoni lì non servono a nulla. Anzi, danno uno schiaffo in faccia a chi paga le tasse e da un certo punto di vista lo Stato diventa sovventore di chi le tasse non le paga”.
L’effetto, sostiene Landini, è corrosivo: “Passa l’idea che se io non pago le tasse non mi succede nulla. Siamo alla frutta, perché anziché avere una visione e ragionare in modo molto serio sul futuro, stanno tentando di prendere soldi a cavolo”.

L’ultimo capitolo riguarda una dichiarazione televisiva del 2011, quando Meloni, da ministra della Gioventù, si dichiarava favorevole a tassare rendite e patrimoni nell’ambito di una manovra di austerità.
La chiosa di Landini è sarcastica: “Dicono che il vino che invecchiando migliora. Qui ho la sensazione che passando il tempo si peggiora. E soprattutto questa è la cosa pericolosa: quando si va al potere si liscia il pelo a quelli che stanno meglio e non a quelli che stanno peggio”.
E conclude: “Bisogna che lo sappiano i cittadini italiani, i lavoratori, i pensionati, perché questo governo sta in realtà peggiorando la condizione. Per questo noi abbiamo proclamato lo sciopero generale venerdì 12 dicembre”.

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