Ucraina, Travaglio a La7: “Chi perde non detta le condizioni. L’Ue continua a cullarsi nelle fiabe della buonanotte”

  • Postato il 26 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Guerra Russia-Ucraina? L’unica cosa che può succedere è che le cose vadano molto peggio del peggio che già vediamo oggi, quindi è inutile star lì a indignarsi. È tutto bruttissimo, è tutto ingiustissimo ma purtroppo le paci dipendono da come sono andate le guerre, non da come le sogniamo noi“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commentando il nuovo piano di pace per la guerra tra Russia e Ucraina, passato dai 28 punti originari ai 19 attuali dopo le pressioni europee e ucraine.

Travaglio denuncia quello che definisce “un certo equivoco che è ancora sia in Europa sia sui nostri media”, ovvero “che gli sconfitti possono dettare le condizioni e addirittura lanciare ultimatum ai vincitori”. È una lettura rovesciata, figlia di una rappresentazione accomodante dello stato della guerra, perché “chi vince detta le condizioni e chi perde le subisce”.
Lilli Gruber lo incalza: “Tu dai per scontato che abbia vinto la Russia?”.
Ma chi è che sta implorando l’altro di fermarsi? – risponde il direttore del Fatto – Sono gli ucraini e gli occidentali che implorano Putin di fermarsi. Putin dopo aver sfondato Pokrovsk e Kupyansk, ha il nord-est spianato verso Kharkiv e con la caduta di Pokrovsk ha il sud-ovest spianato da Dnipro a Zaporizia a Kherson. Bisogna che l’Occidente, se vuole che Putin si fermi, gli faccia una proposta che non può rifiutare ed è quella che gli ha fatto Trump in 28 punti, altrimenti Putin va avanti visto che le cose gli stanno andando bene”.

E aggiunge: “L’alternativa per Zelensky purtroppo non è quella che lui ha prefigurato l’altro giorno nel discorso alla nazione, cioè tra perdere la dignità e perdere l’alleato americano, ma è tra una sconfitta adesso e una disfatta fra un anno o fra qualche mese. Questa è l’alternativa, non ci sono piani B percorribili e non è da oggi, non è neanche da quando è arrivato Trump. Non è che Putin sta vincendo perché Trump gliele dà vinte: Putin sta vincendo da quando c’era Biden, cioè da quando è fallita miseramente la seconda controffensiva ucraina. Da allora i russi lentamente ma inesorabilmente e ininterrottamente continuano ad avanzare e gli ucraini ad arretrare”.

Il resto è, secondo Travaglio, autoinganno: “Se vogliamo continuare a far finta che stiamo pareggiando o addirittura che un giorno potremo vincere con qualche arma in più, con qualche sanzione in più, con qualche miliardo in più all’Ucraina possiamo benissimo fare finta che sia così. Il principio di realtà è lì che incombe da tre anni in attesa che qualcuno ne prenda atto. Trump che è totalmente anti-ideologico e spregiudicato ne ha preso atto e non sa più come ripeterlo a Zelensky. Gli europei, invece, continuano a cullarsi nelle fiabe della buonanotte, nell’illusione che succederà qualcosa“.

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