L’arazzo di Bayeux lascerà per la prima volta la Francia. Tutti i perché di un prestito storico

  • Postato il 26 luglio 2025
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Probabilmente ci sono voluti più anni per realizzare questo progetto che per tutti i colloqui sulla Brexit”: con una battuta il presidente francese Emmanuel Macron ha sancito lo storico prestito dell’arazzo di Bayeux al British Museum durante la sua visita di stato nel Regno Unito a inizio mese. Un annuncio epocale, che prevede la prima uscita di sempre dalla Francia del prezioso e millenario manufatto tessile, con permanenza in Inghilterra (corrisposta dal prestito di altri beni storici) da settembre 2026 a giugno 2027.

Bayeux Tapestry Harold Death
Bayeux Tapestry Harold Death

Cos’è l’arazzo di Bayeux e perché è così famoso

Soldati a cavallo in cotta di maglia, colti nel furore dello scontro tra le teste mozzate e i cadaveri di nemici e compagni caduti, ma anche accordi politici e scene di vita a corte: l’arazzo di Bayeux è un’opera che in sé ne contiene molte altre. Divenuta celebre per la sua straordinaria rilevanza storica – nonché per le dimensioni monumentali, 70 metri x 50 centimetri di tessuto ricamato a mano (caratteristica che non lo rende propriamente un arazzo) –, l’opera è considerata una delle rappresentazioni più coinvolgenti mai realizzate di un grande scontro tra eserciti. E non che si tratti di uno scontro qualunque: apice della narrazione è infatti la famosa battaglia di Hastings, che sancisce la conquista normanna dell’Inghilterra del 1066 e l’inizio del dominio di Guglielmo il Conquistatore.

L’arazzo presenta in totale 58 scene realizzate con quattro punti e filo in 10 colori naturali, su cui si contano 623 persone, più di 700 animali, 37 edifici e 41 navi e altre imbarcazioni, e più di 90 genitali maschili (93 o 94, dipende dall’esperto). Tradizione vuole che sia stata commissionato da Oddone, vescovo di Bayeux e fratellastro di Guglielmo, e realizzata a Canterbury da nobildonne anglosassoni per decorare la cattedrale della città: l’esperienza femminile della guerra si riflette nella scelta di ritrarre, nel lungo preambolo alla battaglia finale, donne e bambini mentre fuggono dalle case incendiate dai normanni. I normanni, vichinghi arrivati in Francia all’inizio del X Secolo, erano diventati i protagonisti di una nuova civiltà europea fondata sul feudalesimo e la cavalleria (anche grazie a innovazioni belliche, come le staffe). La storia raccontata in questo affascinante e prezioso documento è vista attraverso i lori occhi, senza ingenuità, dal tradimento del nobile sassone Aroldo II d’Inghilterra (poi re) fino al compimento della vendetta (comandata da Dio) di Guglielmo.

Bayeux Tapestry (scene32)
Bayeux Tapestry (scene32)

Controversie e giustificazioni per lo storico prestito dell’arazzo di Bayeux all’Inghilterra

Il capolavoro medievale, Memoria del Mondo UNESCO, sarà quindi ripiegato e trasportato (su una struttura simile a un paravento pieghevole) in camion e treno attraverso il tunnel della Manica fino a Londra. Una decisione che ha sorpreso il grande pubblico e gli esperti, molti dei quali considerano l’opera troppo fragile per essere spostata. Un’opinione espressa chiaramente nel 2018, in occasione del 35° vertice franco-britannico di Sandhurst (e ancora prima nel 1956 per l’incoronazione della Regina Elisabetta II): sette anni fa le restauratrici Isabelle Bédat e Béatrice Girault, avevano detto che, a differenza per esempio di una scultura, l’arazzo non si poteva restaurare “in modo da renderlo esente da rischi per il trasporto”. Anche alcune personalità di spicco si erano pubblicamente opposte a un trasferimento così importante, e altri avevano ricordato che gli unici due spostamenti nazionali dell’opera – quello a Parigi voluto da Napoleone e quello al Louvre durante la Seconda Guerra Mondiale – molto probabilmente l’avevano già indebolita.

Ma cosa è cambiato allora? L’insistenza del presidente francese (forse parte di un più ampio accordo strategico tra i due Paesi, si vocifera), ma soprattutto la ristrutturazione da 38 milioni di euro del Museo dell’arazzo di Bayeux, in Normandia, che avrebbe reso inevitabile lo spostamento del manufatto e la cui apertura è prevista per il 2027 (anno che segnerà il millennio della nascita di Guglielmo il Conquistatore). Qui l’arazzo sarà conservato in un ambiente ermetico che lo proteggerà dalle variazioni di luce e clima e dall’inquinamento, e sarà appoggiato su una innovativa struttura di pannelli inclinati grazie a cui alleggerire la pressione sul tessuto. L’arazzo, peraltro, subirà a propria volta un restauro completo (da 2 milioni di euro) al ritorno dal Regno Unito: un intervento necessario, visto che nel 2020 i restauratori tessili vi hanno trovato oltre 24mila macchie e 10mila buchi.

Bayeux Tapestry (scene57)
Bayeux Tapestry (scene57)

I prestiti inglesi alla Francia: parte del tesoro di Sutton Hoo

Da parte sua, il British Museum presterà, per lo stesso periodo, alcuni manufatti di alto valore storico, molti dei quali lasceranno la Gran Bretagna per la prima volta: ci sono pezzi dal tesoro di Sutton Hoo, un villaggio nel sud-est dell’Inghilterra dove pietre preziose, armi e ornamenti per abiti furono trovati in una sepoltura funeraria a forma di barca della lunghezza di 27 metri (di cui resta solo l’impronta). Saranno inclusi anche il bronzeo Scudo di Battersea, risalente al IV Secolo a.C., e i pezzi in avorio di tricheco della scacchiera del XII Secolo rinvenuta sull’isola di Lewis, in Scozia. La collezione andrà non a Parigi, ma in diverse città della Normandia così da distribuire le visite. Una distribuzione che vorrebbero anche gli inglesi: la deputata di Hastings e Rye ha chiesto al British Museum di consentire all’arazzo di essere esposto nel “Paese del 1066”, città nel sud dell’Inghilterra sorta sul campo dell’antica battaglia. Ma l’accordo, che da vicino pare fragile come il grande arazzo, non si cambia.

Giulia Giaume

L’articolo "L’arazzo di Bayeux lascerà per la prima volta la Francia. Tutti i perché di un prestito storico" è apparso per la prima volta su Artribune®.

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Artribune

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