L’assemblea degli azionisti di Mediobanca respinge l’offerta su Banca Generali. Ora occhi puntati su Mps

  • Postato il 21 agosto 2025
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  • Di Forbes Italia
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L’assemblea degli azionisti di Mediobanca ha respinto l’operazione proposta dal consiglio di amministrazione per acquisire Banca Generali attraverso la partecipazione del 13% detenuta in Generali. L’affluenza si è attestata al 77,9% del capitale sociale e la votazione, durata meno di mezz’ora sotto la supervisione del notaio Carlo Marchetti, ha visto prevalere contrari e astenuti sul fronte dei favorevoli.

Voti frammentati e astenuti decisivi: l’assemblea boccia l’offerta su Banca Generali

Nel dettaglio, i voti a favore hanno rappresentato il 35% del capitale, di cui il 25% proveniente da investitori istituzionali e il 10% da investitori privati. I contrari, pari al 10% del capitale, sono sostanzialmente riconducibili al Gruppo Caltagirone, mentre gli astenuti hanno totalizzato il 32%, tra cui Delfin (20%), le casse previdenziali italiane (5%), investitori istituzionali come Amundi, Anima e Tages (3%), Edizione Holding (2%) e Unicredit (2%). Mediobanca ha quindi dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali.

L’operazione era stata lanciata per contrastare l’offerta pubblica di scambio (Ops) di Monte dei Paschi di Siena e inserirsi nel processo di consolidamento in corso nel settore bancario italiano. Prima dell’assemblea, Mediobanca aveva rinviato la votazione a giugno per mancanza di sostegno sufficiente, fissando inizialmente la data al 25 settembre e anticipandola poi al 21 agosto, per permettere agli investitori di esprimersi sulla strategia più adatta per la banca.

Nagel: “Un’opportunità persa per Mediobanca e il sistema finanziario italiano”

“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno creduto e sostenuto il percorso di forte crescita e trasformazione di Mediobanca nel corso degli anni e che hanno sostenuto l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo passo nella creazione di un Wealth Manager con respiro internazionale”, ha dichiarato il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel.

“Un’occasione persa a seguito del voto espresso, in particolare, dagli azionisti che hanno manifestato anche un chiaro conflitto di interessi nelle loro attività di engagement, anteponendo quello relativo ad altre realtà/patrimoni italiani a quello degli azionisti di Mediobanca. Dal voto emerge infatti che chi non si è trovato in questa posizione si è espresso a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisor internazionali. Si tratta chiaramente di un’occasione, per ora, persa per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano”

Mediobanca punta al piano interno mentre cresce l’attenzione su Mps

Nagel ha sottolineato che, nonostante l’esito negativo, la banca continuerà a concentrarsi sull’esecuzione del Piano One Brand – One Culture, convinta della capacità di generare valore superiore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di Mps.

Ora l’attenzione del mercato si sposta su Monte dei Paschi, la cui Ops su Mediobanca resta al 19,4% di adesioni. Il voto di oggi rimuove un ostacolo che avrebbe potuto complicare l’operazione di Siena, il cui termine scade l’8 settembre. Tra i sostenitori di Mps figurano anche alcuni azionisti rilevanti di Mediobanca, come il Gruppo Caltagirone e Delfin, mentre altri grandi soci includono il Ministero dell’Economia (11,7%) e Banco Bpm con Anima (9%).

L’articolo L’assemblea degli azionisti di Mediobanca respinge l’offerta su Banca Generali. Ora occhi puntati su Mps è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia

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