Le basi Usa e Nato sul territorio italiano potrebbero partecipare alla guerra in Iran, quante sono e dove si trovano

  • Postato il 19 giugno 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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La guerra tra Iran e Israele espone l’Italia su vari fronti. Uno dei rischi tra i più concreti dell’allargarsi del conflitto è che vengano usate le basi Nato e Usa presenti sul territorio italiano. La premier Meloni lo sa bene e sa anche quanto peso elettorale potrebbe avere un’eventuale utilizzo delle basi e quindi rassicura dicendo di “lavorare per arrivare ad una de escalation”.

Vediamo nello specifico quali sono i rischi concreti di una partecipazione italiana al conflitto, se pur indiretta, quali basi potrebbero essere usate.

Secondo fonti riservate della Difesa, nelle ultime settimane l’attività militare nelle basi di Sigonella, Aviano e Amendola è aumentata in modo significativo. Ad essersi intensificati sono i tanti velivoli da ricognizione e i tanti droni statunitensi che operano quotidianamente in missioni di sorveglianza nel corridoio orientale.

L’Italia rappresenta un cuscinetto operativo per le missioni Nato. Se l’Alleanza Atlantica decidesse di intervenire direttamente nel contenere Teheran, o per proteggere le rotte energetiche del canale di Suez e del Mar Rosso, sarà proprio l’Italia a ospitare operazioni logistiche e militari. La base più esposta è quella siciliana di Sigonella utilizzata negli anni passati anche dagli Usa per le varie operazioni in Libia, Siria e Iraq. Sigonella potrebbe essere usata per attività di sorveglianza, intercettazione e rifornimento.

Un aereo in una base
Le basi Usa e Nato sul territorio italiano potrebbero partecipare alla guerra in Iran, quante sono e dove si trovano (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

In Italia non c’è però solo la Nato dato che, è bene ricordarlo, opera stabilmente l’esercito americano. E all’interno delle tante basi presenti in Italia ci sono anche delle armi nucleari. Tra i corpi Usa stazionari c’è la VI flotta americana la cui base è la Naval Support Activity Naples di Napoli che si trova all’aeroporto di Capodichino. La flotta dipende dal Comando della United States Naval Forces Europe.

Tra Usa e Italia esiste un memorandum difensivo comune. L’ultimo approvato prevede tra le varie cose l’ampiamento delle strutture radar e l’integrazione di nuovi sistemi anti-drone. La corsa al riarmo è quindi già in corso, come a volersi preparare a conflitti in corso e futuri che potrebbero vedere l’Italia come base logistica.

Le basi Nato e Usa in Italia

Non è facile definire il numero esatto di basi Nato e Usa sul territorio italiano, anche perché alcune tra queste sono integrate. Ufficialmente ci sono quattro basi Nato principali: si tratta del centro ricerche de La Spezia, del Defense College di Roma, del comando Nato di Napoli e della base navale di Taranto.

Più complesso definire le basi Usa. Tra esercito, marina ed aviazione, in Italia ci sono più di 120 basi americane alcune con al loro interno armi atomiche. Alcune di queste hanno però un’ubicazione segreta. In tutto, in Italia ci sono circa 12mila militari americani.

Molte basi, come detto, sono integrate tra Nato, esercito emarina Usa ed anche esercito italiano. Tra le basi più importanti ci sono:

  • Base di Aviano in provincia di Pordenone: aeronautica Usa. Ci sono armi atomiche.
  • Base di  Ghedi  in provincia di Brescia. Tecnicamente è una base italiana. Al suo interno c’è però un presidio americano in quanto ospita delle armi atomiche
  • Base di Camp Ederle situata a Vicenza
    Base di Camp Darby a Tombolo in provincia di Pisa. Anche questa è ufficialmente una base italiana anche se ospita l’esercito Usa.
  • Base di Gaeta in provincia di Latina. Ospita la marina Usa.
  • Base di Napoli. Ospita sia l’esercito Usa sia il comando Nato.
    Base di Sigonella a Lentini in provincia di Siracusa. Ospita l’aeronautica e la marina Usa.

Il velivolo spia partito da Sigonella

Secondo il sito specializzato ItaMilRadar che monitorizza il traffico aereo militare nel Mediterraneo, nello spazio aereo tra Israele, Libano e Striscia di Gaza vi è stata una missione di un velivolo-spia Boeing P-8 “Poseidon” di Us Navy. L’aereo è decollato dalla stazione aeronavale di Sigonella ed ha operato nei giorni 13, 15 e 16 giugno.

Secondo sempre gli analisti di ItaMilRadar, “l’aereo ha svolto missioni di sorveglianza particolarmente inusuali a largo della costa israeliana. Il Poseidon ha volato a basse quote a volte scendendo sotto gli 800 piedi” come a voler ricercare “qualcosa che navigasse sotto la superficie del mare”. Non si tratterebbe quindi di una semplice esercitazione ma di un coinvolgimento diretto avvenuto, almeno per il momento, lontano dall’Iran ma sempre nello stesso scenario di guerra.

 

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Blitz

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