Le location di Io sono Farah, la serie Tv di Canale 5
- Postato il 28 luglio 2025
- Luoghi Da Film
- Di SiViaggia.it
- 1 Visualizzazioni

Il pubblico di Canale 5 si è subito affezionato a Io sono Farah, la serie televisiva di origine turca che mescola dramma, mistero e sentimenti con una qualità visiva sorprendente. Adattamento turco della serie americana The Cleaning Lady, a sua volta basata sulla produzione argentina La chica que limpia, questa serie è diretta da Recai Karagöz e mescola dramma, criminalità e sentimento in un intreccio avvincente.
Oltre alla trama intensa e ai personaggi affascinanti, a catturare l’attenzione degli spettatori sono soprattutto le location mozzafiato in cui si svolge la storia. Vi portiamo con noi in un viaggio nei luoghi reali dove è stata girata la serie, tra paesaggi urbani e scorci romantici, che fanno venire voglia di partire subito.
Di cosa parla
La protagonista è Farah Erşadi (interpretata da Demet Özdemir), una donna fuggita dall’Iran per cercare cure in Turchia per il figlio Kerimşah, affetto da una rara malattia incurabile. A Istanbul, per garantire al piccolo l’accesso alle cure mediche, Farah è costretta ad accettare un lavoro come donna delle pulizie per conto di un’organizzazione criminale. Ma il suo fragile equilibrio viene spezzato quando diventa testimone involontaria dell’omicidio di un poliziotto.
Da quel momento, la sua vita è in pericolo. Alcuni gangster vogliono eliminarla, e il compito di farlo viene affidato a Tahir Lekesiz (interpretato da Engin Akyürek), uno degli uomini più fidati del boss. C’è solo un problema: Tahir si innamora di lei. Quello che doveva essere un incarico si trasforma in un dramma personale che cambierà le loro vite per sempre, in un crescendo di tensione, legami inaspettati e scelte morali.

Dove è stata girata
Io sono Farah si potrebbe considerare una finestra su una Turchia reale, complessa e affascinante, che mescola tradizione e modernità. Visitare i luoghi dove è stata girata la serie significa immergersi in questa atmosfera e camminare sulle orme della protagonista.
Istanbul è l’anima della serie
La città protagonista assoluta di Io sono Farah è Istanbul, cuore pulsante della Turchia e crocevia di culture, religioni e architetture. Molte delle scene più significative sono state girate proprio tra le sue vie, mescolando modernità e storia antica in un’atmosfera unica. Dai vicoli pittoreschi del quartiere di Balat, con le sue case colorate e i caffè bohémien, ai ponti che attraversano il Bosforo, ogni inquadratura sembra una cartolina. Non mancano scorci sul maestoso Corno d’Oro, e riprese aeree che immortalano la Moschea Blu e Santa Sofia, simboli della città.

I quartieri simbolo: Galata e Karaköy
La vita di Farah si intreccia con i volti e le contraddizioni di Galata, uno dei quartieri storici più suggestivi, dominato dall’iconica Torre di Galata, costruita nel 1348 dai Genovesi. Alta circa 67 metri, offre una delle più belle viste panoramiche di Istanbul, che spazia dal Bosforo ai minareti di Sultanahmet. Salire in cima è un’esperienza da non perdere, soprattutto al tramonto. Qui, tra botteghe artigiane e vicoli in salita, si snodano scene che raccontano il lato più autentico e malinconico della metropoli turca. Situato nella parte europea di Istanbul, tra Beyoğlu e il Corno d’Oro, Galata è uno dei quartieri più antichi e affascinanti della città. Una delle vie più famose del quartiere è Galip Dede Caddesi, che collega la Torre di Galata con il vivace quartiere di Karaköy.
Anche Karaköy, un tempo quartiere portuale oggi trasformato in zona trendy e artistica, fa spesso da sfondo alla narrazione. Il mix tra palazzi ottomani, murales moderni e ristoranti sul mare contribuisce a rendere ogni scena visivamente potente. Conosciuto storicamente come Galata inferiore, Karaköy era il cuore commerciale dell’Impero Ottomano dove si trovavano magazzini, banche, officine e mercati. Oggi, molti di questi edifici industriali sono stati restaurati e trasformati in spazi espositivi, concept store, boutique hotel e gallerie d’arte. L’architettura conserva un fascino eclettico, che mescola stili ottomani, neoclassici ed europei, frutto delle influenze delle comunità ebraiche, greche, armene e levantine che qui convivevano.