Le operazioni di recupero del Bayesian al via sabato 3 maggio. L’area è già “zona rossa”
- Postato il 30 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Sarebbero dovute iniziare oggi, 30 aprile, le operazioni per riportare alla luce il massiccio veliero Bayesian, ma qualcosa è andato storto, di nuovo: la chiatta utile al recupero del superyacht questa mattina era infatti ancora al largo della Tunisia. Bisognerà dunque attendere sabato 3 maggio, per l’avvio delle operazioni che, a monte, sarebbero dovute iniziare già il 20 aprile, giorno di Pasqua. Da allora i vari rinvii: prima di una settimana, poi di dieci giorni, fino ad oggi, giorno in cui la Capitaneria di Porto aveva comunicato ufficialmente alle marinerie l’inizio dei lavori.
L’area è già “zona rossa” – Il perimetro d’interdizione è stato portato a 650 metri dal punto in cui giace – 50 metri sotto il livello del mare – il Bayesian, 56 metri di lunghezza coricati sulla fiancata di dritta e in attesa che le due piattaforme, la Hebo Lift 10 e la Hebo Lift 2, diano il via al recupero. La prima, salpata da Rotterdam e ora nel Mediterraneo, sarà dotata di una gru capace di sostenere il peso dello yacht; la seconda – prima ad arrivare, tra l’1 e il 2 maggio – è invece partita dalla costa ionica calabrese, attraversando lo stretto di Messina.
Come avverrà il recupero – Le operazioni avranno una durata stimata di circa 20-25 giorni e saranno eseguite dalle società Hebo Maritiemservice e Smit International. Il Bayesian sarà anzitutto imbracato, in modo che non possa scivolare ancora più in profondità, quando sarà effettuata un’operazione ritenuta indispensabile dagli esperti autori del progetto avallato dai consulenti della Procura: il taglio dell’albero maestro, 75 metri di altezza, il più grande della sua categoria e realizzato dalla ex Perini Navi, oggi acquisita da The Italian Sea Group. Il taglio dell’albero (che avverrà grazie ad una speciale sega subacquea guidata da remoto) potrebbe comportare una perdita nella stabilità del relitto, facendolo trascinare più a fondo a causa del peso della deriva. Poi si procederà con la risalita dell’imbarcazione, pesante 24 tonnellate: indispensabile dunque è la “collaborazione” tra le due navi gru. L’albero tagliato ed il veliero saranno quindi messi a disposizione della procura di Termini Imerese nel porto della cittadina. È previsto l’impiego in “prontezza operativa” sul posto di mezzi dotati di capacità e dotazioni antinquinamento da impiegare in caso di emergenza, con l’ulteriore impiego di un drone equipaggiato con sensori per la scoperta di tracce inquinanti, nonché di un Rov (Remotely operated vehicle) veicolo sottomarino telecomandato. Le operazioni si svolgeranno sotto il controllo del personale della Capitaneria di Porto di Palermo e la vigilanza di mezzi navali della Guardia Costiera con il contributo della guardia di finanza, dei carabinieri e dei nuclei subacquei della guardia costiera, che in collaborazione con il personale dell’Arpa effettueranno anche periodici campionamenti dello specchio acqueo circostante.
L’attesa del pubblico internazionale – Alberghi e b&b hanno registrato già alcuni giorni fa l’overbooking (con la conseguente impennata di prezzi) per poter assistere all’evento. Non solo turisti ma giornalisti, troupe televisive, rappresentanti delle assicurazioni e degli studi legali. Tanti i Paesi coinvolti: non solo Nuova Zelanda e Regno Unito, i Paesi d’origine di indagati e superstiti della tragedia, ma Stati Uniti, dove viveva Lynch con la figlia Hannah.
Nell’evento tragico, accaduto la notte del 19 agosto 2024, oltre allo stesso Lynch, proprietario dell’imbarcazione, annegarono la moglie Judy e la figlia diciottenne Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer, il legale Chris Morvillo con la moglie Neda Nassiri, e il cuoco di bordo Recaldo Thomas. Tutti in crociera per festeggiare il successo di Lynch in una causa multimilionaria contro la Hp: Morvillo era stato l’avvocato, Bloomer il testimone decisivo.
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