Le origini torinesi di Benjamin Button: Giulio Gianelli e la Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Cultura
  • Di Quotidiano Piemontese
  • 1 Visualizzazioni

TORINO – Tutti conosciamo il film di David FincherIl curioso caso di Benjamin Button“, con il protagonista Brad Pitt che nasce vecchio e ringiovanisce fino a diventare neonato. Forse non tutti ricordano che il film è una trasposizione dell’omonimo racconto di Francis Scott Fitzgerald, uno dei più grandi autori americani, pubblicato per la prima volta nel 1922. In pochi infine sono a conoscenza del fatto che il racconto di Fitzgerald è probabilmente ispirato ad un racconto di un autore italiano, Giulio Gianelli, dallo splendido titolo “Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino“.

Chi è Giulio Gianelli

Andiamo con ordine. Giulio Gianelli è un poeta e scrittore crepuscolare nato a Torino nel 1879 e morto di tubercolosi, a Roma, a soli 35 anni. Il suo crepuscolarismo si caratterizzava per aspetti fortemente religiosi e al mondo cattolico fu vicino per tutta la vita. Fu autore soprattutto di racconti, alcuni dal discreto successo. Nel 1908 si trovava a Messina quando la terrà tremò in maniera devastante. In  occasione del terremoto salvò due giovani orfani sopravvissuti che portò con sé a Roma: Mario ed Ugo Morosi.

Entrambi i ragazzi compaiono come protagonisti proprio del racconto “Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino“, pubblicata nel 1911 per la rivista “L’avvenire” e poi sotto forma di volume, dalla casa editrice di “Il Momento”, quotidiano cattolico fondato dall’allora Arcivescovo di Torino, Cardinale Carlo Richelmy.

Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino

Il racconto prende il via da una pipa che decide di soffiare il suo fumo verso una piccola statua di cera che raffigura un vecchio. La statua prende vita e l’anziano, invece di invecchiare o rimanere fermo alla sua età, comincia a ringiovanire fino a tornare ragazzo e poi neonato, morendo poi nel momento in cui gli altri uomini nascono.

Le analogia con la storia raccontata da Fitzgerald sono evidenti. La prima ad approfondirle è stata Patrizia Deabate, che in seguito al successo del film di Fincher pubblicò un articolo e poi ben due libri che studiano la questione. Deabate non solo analizza le analogie e le simbologie tra i due racconti ma spiega come sia plausibile che Fitzgerald conoscesse il racconto italiano. Il suo mentore Padre Sigourney Fay svolse infatti una missione segreta a Roma nell’inverno 1917-18 presso Benedetto XV, che lo nominò Monsignore. Il racconto di Gianelli è del 1911, quello di Fitzgerald del 1922, i conti tornano.

L'articolo Le origini torinesi di Benjamin Button: Giulio Gianelli e la Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino proviene da Quotidiano Piemontese.

Autore
Quotidiano Piemontese

Potrebbero anche piacerti