L’Europa spenderà in armi 76 volte in più che in aiuti all’Africa: la migrazione è un affare fantastico!
- Postato il 17 ottobre 2025
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di Francesco Valendino
Signore e signori, benvenuti nell’Europa della “sicurezza”, dove la priorità è chiara: spendere, ma solo per ciò che luccica, fa rumore e arricchisce i produttori giusti. L’Unione Europea e la Nato, con un’impennata di patriottismo finanziario, hanno deciso che la pace si compra a peso d’oro.
Il budget per la difesa Ue salirà a un rassicurante 381 miliardi di euro nel 2025, superando persino l’obiettivo minimo Nato del 2,1% del Pil. E se vi sembra tanto, non preoccupatevi: l’Alleanza proietta di arrivare al 5% entro il 2035. Evviva! Un’ottima notizia per il complesso militare-industriale e per la cosiddetta “finanza armata”. Finalmente, l’Europa si attrezza, dimostrando di credere fermamente nel motto: “Se non puoi sconfiggerli, arricchisci chi ti vende le armi”.
Perché affrontare allora non le cause strutturali in Africa, quando si può gestire l’emergenza con un pizzico di carità? Abbiamo l’Eutf, il Fondo Fiduciario di emergenza per l’Africa, un gesto di magnanimità da 5 miliardi di euro totali, una cifra che, per inciso, è circa 76 volte inferiore alla nostra spesa annuale di difesa. Ma attenzione, non pensiate che questi fondi vadano sprecati in scuole o ospedali! In un colpo di genio strategico, ben 667 milioni di euro di aiuti allo sviluppo sono stati dirottati per finanziare il blocco dei flussi e l’esternalizzazione del controllo delle frontiere in Paesi come Libia e Niger. È l’equivalente morale di dare al pompiere un secchio d’acqua e chiedergli di usarlo per lucidare l’idrante.
Poi ci si stupisce se la migrazione non si ferma. L’economia ci dice, con una sfacciataggine tipica degli accademici, che per vedere l’emigrazione diminuire, il Pil pro capite in Africa dovrebbe superare i 10.000 dollari. I Paesi che ci preoccupano sono ancora bloccati tra i 2.800 e i 5.000 dollari: Mali, Camerun, Senegal. Insomma, servirebbero investimenti massivi per colmare questo “gap di decenza”, ma noi preferiamo investire in droni.
Facciamo due conti, tanto per divertirci. Con i 381 miliardi che l’Europa spenderà per la difesa nel 2025, si potrebbero costruire circa 7,6 milioni di scuole in Africa, considerando un costo medio di 50.000 euro a struttura. Oppure portare acqua potabile e servizi igienici a un miliardo di persone. O ancora, sviluppare programmi agricoli che garantirebbero sicurezza alimentare a interi continenti. Ma no, meglio un caccia F-35 in più. Molto più scenografico!
Perché, ammettiamolo, la migrazione è un affare fantastico. Primo, fornisce una risorsa narrativa impagabile per la nostra classe politica: lo storytelling dell’emergenza. Quando le disuguaglianze interne si fanno insopportabili, basta puntare il dito sull’immigrato. È una tecnica collaudata, da manuale di manipolazione, che riecheggia la strumentalizzazione della paura da parte delle élite storiche per deviare la rabbia sociale. Meglio odiare il “clandestino”, finanziato dalla nostra assenza di canali legali, che interrogarsi sulle performance del proprio governo.
Secondo, è un affare per l’economia. L’assenza di canali legali di ingresso non fa che finanziare il business dei trafficanti, i quali, per gratitudine, ci consegnano manodopera vulnerabile. Questa vulnerabilità si traduce in super-sfruttamento, in particolare nel settore agricolo e nell’edilizia, con un tasso di irregolarità contrattuale che per gli stranieri extraeuropei arriva al 28,2%. Coloro che traggono “giovamento economico” da queste dinamiche, spesso assimilabili a “vere e proprie forme di schiavitù”, hanno un interesse diretto a mantenere il caos e l’irregolarità.
Quindi, non confondiamo l’ipocrisia con la strategia. Il massiccio riarmo protegge i nostri capitali dall’esterno, mentre l’insufficiente sviluppo in Africa ci garantisce manodopera a basso costo e un fantastico capro espiatorio politico all’interno. La crisi migratoria, lungi dall’essere un problema da risolvere, è un’opportunità strategica che fa bene a molti bilanci e a molti sondaggi. Ed è molto più economico.
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