L’Isola di Mozia: dove il vento soffia storie antiche

Nel cuore del Mar Mediterraneo, sospeso tra cieli tersi e acque blu, c’è un piccolo lembo di terra dove il vento soffia storie antiche e il sole accarezza le pietre con la sua forza silenziosa. Siamo sull’Isola di Mozia, una piccola perla nascosta nello Stagnone di Marsala, lontana dalle rotte turistiche più inflazionate e che accoglie solo viaggiatori curiosi; attratti dai luoghi dove storia, natura e mistero si fondono in un cocktail dal sapore unico. Qui, su quest’isoletta sperduta, il tempo scorre più lento e ti invita a scorrere le pagine di un diario millenario, semplicemente passeggiando tra i suoi sentieri e scoprendo il fascino di ogni rovina, mosaico o frammento di memoria. In questa guida abbiamo raccolto tutte le informazioni che ti servono per godere appieno delle bellezze che l’Isola di Mozia ha da offrire.

Dove si trova l’Isola di Mozia

L’Isola di Mozia è un lembo di terra che si trova a pochissimi passi dalla costa occidentale della Sicilia, incastonata nel cuore della Riserva Naturale Orientata dello Stagnone di Marsala, in provincia di Trapani. Insieme all’Isola Grande, Schola e Santa Maria, l’Isola di Mozia fa parte di un piccolo arcipelago che costituisce i capisaldi della laguna. Meravigliosa meta estiva è, tra le quattro, quella che custodisce la parte più importante della storia fenicia in Sicilia grazie alla vasta quantità di reperti archeologici che si celano nel suo entroterra.

Come raggiungere l’Isola di Mozia

Raggiungere l’Isola di Mozia è semplice ma il viaggio vale tanto quanto la meta finale. Si parte da Contrada Spagnola, una località a pochi chilometri da Marsala, lungo la costa che costeggia la Riserva dello Stagnone. Qui potrai salire su una piccola imbarcazione privata che, ogni giorno, offre un servizio di trasporto tra la terraferma e l’isola con una cadenza costante ogni trenta minuti. In totale ci vogliono circa 5-10 minuti di tragitto, attraversando le acque placide e basse della laguna e un paesaggio onirico punteggiato da saline, mulini a vento e una fauna presente ma silenziosa. Un consiglio: cerca di arrivare presto al mattino così da poter godere di una luce mozzafiato che accarezza l’isola ed evitare gli orari più affollati. Per arrivare al punto di partenza degli imbarchi hai diverse opzioni:

  • in auto: partendo da Trapani o Palermo, percorri la A29 fino all’uscita Birgi-Marsala e segui poi le indicazioni per la Riserva dello Stagnone o “Imbarcadero per Mozia”. Puoi parcheggiare facilmente nel parcheggio che si trova nei pressi del molo d’imbarco.
  • In treno: puoi raggiungere Marsala grazie ai collegamenti frequenti che partono da Trapani e Palermo. Da lì poi proseguire in taxi o con mezzi pubblici fino al molo.
  • In aereo: se vieni da lontano e devi prendere un volo, l’aeroporto più vicino è il Vincenzo Florio di Trapani-Birgi, a soli 10 minuti di auto dal punto d’imbarco. In alternativa, l’aeroporto di Palermo dista circa un’ora e un quarto in auto.

Cosa vedere e cosa fare in estate sull’Isola di Mozia

Rovine di epoca fenicia sull'Isola di Mozia, in Sicilia
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L’eco di una civiltà perduta si fa sentire all’Isola di Mozia, in Sicilia

Possono solamente quaranta ettari racchiudere millenni di storia? Sì, e l’Isola di Mozia ne è una prova. Un concentrato di meraviglie archeologiche adagiate silenziose su una tela fatta di suggestioni paesaggistiche e atmosfere sospese. Il motivo principale per visitare quest’isola – oltre alla sua bellezza che si manifesta principalmente in estate quando le giornate si fanno lunghe e la luce illumina di colori brillanti tutto lo scenario – è sicuramente il suo enorme interesse storico. Qui, infatti, sorgeva un insediamento fenicio risalente al XII secolo a.C i cui resti sono ancora visibili e i quali rendono l’Isola di Mozia in Sicilia un vero museo a cielo aperto. Di seguito troverai tutte le attrazioni da non perdere assolutamente per ripercorrere la storia di una città antichissima conosciuta all’epoca come Mothia.

La Porta Nord

Passeggiando per l’isola ti renderai presto conto di come sia interamente abbracciata per la lunghezza di circa 2,5 km dalle antiche mura fenicie. Queste arterie difensive saranno la primissima cosa che vedrai quando il traghetto su cui sei a bordo si avvicinerà alle coste dell’isola. Come la maggior parte delle città fortificate, per accedere a Mothia si dovevano attraversare delle grandi e maestosissime porte. In totale erano quattro ma oggi l’unica ancora conservata è senza dubbio la Porta Nord. La sua struttura imponente, fatta di blocchi di pietra calcarea squadrati e impilati l’uno sopra l’altro, era solo un assaggio di quello che si trovava poco oltre: una strada sommersa, visibile solo in alcune ore del giorno, che collegava l’isola e la terraferma. Oggi, percorrerla a piedi nudi con l’acqua alle caviglie è una delle esperienze più affascinanti che potrai fare sull’isola.

Santuario del Cappiddazzu

Tra le rovine degli edifici più interessanti dell’isola c’è sicuramente il Santuario del Cappiddazzu, un luogo sacro collocato a sud dell’isola. Avvolto da un fascino misterioso, il nome deriva da un’imponente statua acefala trovata nei dintorni e che probabilmente raffigurava una divinità o figura fenicia. Si ipotizza che il santuario fosse aperto al pubblico dove venivano svolte importanti funzioni religiose per celebrare le divinità e proteggere il raccolto. Tra il canto delle cicale, il rumore del mare in lontananza e il profumo di erbe aromatiche che aleggia nell’aria, la sacralità di questo luogo è ancora ben percepibile.

Tofet

Forse ancor più affascinante del Cappiddazzu, è il Tofet: un santuario all’aperto dove venivano svolti riti religiosi dedicati alle divinità Baal e Tanit e che, ancora oggi, fa discutere gli studiosi di questa antica civiltà. In questo santuario sono state rinvenute dagli archeologi numerosissime stele votive e urne cinerarie che hanno dato vita a un dibattito sulla possibilità che, in questo luogo, venissero svolti sacrifici cruenti o, più semplicemente, venisse solo utilizzato come cimitero infantile. Tanti dubbi e domande che contribuiscono ad aumentare l’alone di mistero attorno all’isola.

Necropoli

Restando sempre in tema riti funebri, non può mancare una visita alla Necropoli di Mozia, collocata sulla costa nord dell’isola. Le tombe venivano spesso scavate all’interno della roccia e risalgono a epoche diverse. Gli studiosi hanno rinvenuto sepolture individuali e collettive e numerosi oggetti facenti parte del corredo funerario tra cui ceramiche, armi e gioielli. Passo dopo passo, il silenzio circostante ti avvolgerà in un incanto mistico e ti sembrerà di camminare dentro una storia che non vuole essere dimenticata.

Casermetta

Ci spostiamo ora nella parte meridionale dell’isola, dove potrai ammirare la Casermetta dell’Isola di Mozia: un edificio di cui non si sa con certezza la funzione originale ma che si presume potesse essere una postazione militare o un punto di guardia. Oggi resta solo una piccolissima parte delle sue mura le quali raccontano una conformazione su due piani. Sebbene non sia rimasto molto da vedere, la sua posizione offre una vista mozzafiato sulla laguna, dove potrai ammirare l’orizzonte e immaginare come doveva essere la vita in epoca fenicia.

Casa dei Mosaici

Mosaici fenici sull'Isola di Mozia, in Sicilia
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Gli splendidi mosaici fenici a Mozia in Sicilia

Proseguiamo la nostra passeggiata attorno all’Isola di Mozia procedendo verso uno dei siti più raffinati di tutta l’isola: la Casa dei Mosaici. Una ricca residenza su due piani il cui più grande punto di forza sono i suoi pavimenti musivi in ciottoli  bianchi e neri, tra i più antichi della Sicilia. I disegni, ancora visibili, rappresentano animali selvatici e figure fitoformi, testimoniando una cultura estremamente sensibile alla natura, all’arte, all’armonia e al bello. Gli ambienti di questa residenza sfarzosa sono ancora visibili e permettono di intuire la disposizione delle stanze e la presenza di cortili interni. Una meraviglia che ti lascerà a bocca aperta!

Piscine Naturali e il Kothon

Abbandoniamo un attimo le bellezze storiche per concentrarci sulle bellezze naturali dell’isola. La presenza di piscine naturali è, senza dubbio, uno dei tratti più affascinanti dell’Isola di Mozia, formatesi grazie alle acque basse della laguna. Tra queste ce n’è una che risale ai tempi della civiltà fenicia: il Kothon. Una vasca rettangolare che in origine veniva interpretata come porto ma che, in seguito, venne riconosciuta come bacino sacro. Secondo gli studiosi, questa piscina sacra era collegata al tempio del Cappiddazzu e utilizzata per rituali religiosi legati all’acqua e alla fertilità. Oggi, la vasca è riempita naturalmente da acqua di mare e appare come uno specchio mistico immerso nella vegetazione.

Museo Whitaker

Tutta l’Isola di Mozia, in Sicilia, appartiene alla Fondazione Whitaker, in nome dell’archeologo inglese che dedicò tutta la sua vita allo studio di questo luogo. All’interno dell’isola si trova il cuore culturale della stessa: il Museo Giuseppe Whitaker, ospitato nella sua villa sull’isola e che conserva una grande quantità di reperti provenienti dagli scavi tra cui ceramiche, oggetti votivi, maschere, anfore e altri oggetti che testimoniano l’esistenza di una civiltà ormai perduta. Tra i reperti più significativi del museo c’è il celebre Giovinetto di Mozia: una statua greca del V secolo a.C., scoperta nel 1979, che testimonia i legami culturali e commerciali che questa civiltà seppe intrecciare con le altre del Mediterraneo. Mentre puoi visitare liberamente l’isola durante gli orari di apertura, per il Museo Whitaker devi acquistare i biglietti, ti consigliamo di visitare il sito ufficiale della Fondazione per restare aggiornato sui costi d’ingresso e gli orari di visita.

L’Isola di Mozia non è solo un puntino sulla mappa, ma un luogo vivo e fervido dove si era insediata un’antichissima civiltà che partiva con le navi cariche di merci e sogni e si spingeva oltre le Colonne d’Ercole. In questa guida abbiamo cercato di fornirti diversi motivi per visitarla, ma la verità è che ti basterà camminare tra i suoi resti per renderti davvero conto del grande impatto che ha sulla nostra memoria storica. Se stai visitando questo lato della Sicilia, non puoi esimerti dallo scoprire questa perla nel mare.

Autore
SiViaggia.it

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