Lo spettacolo della cometa Lemmon ripresa dall’osservatorio astronomico del Righi
- Postato il 11 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Questa mattina, poco prima delle 5, il direttore dell’osservatorio astronomico del Righi, Walter Riva, ha immortalato il passaggio della cometa Lemmon (C/2025 A6).
Le immagini – a quella che vi mostriamo è stato applicato un filtro di rimozione del rumore – sono state scattate dal telescopio Seestar S50 con un’esposizione di 4m e 10s.
La cometa Lemmon prende il suo nome dal monte da dove, il 3 gennaio 2025, è stata scoperta. Negli ultimi mesi, spiegano gli esperti, ha fatto registrare un repentino e imprevisto aumento di luminosità che ha portato il corpo celeste a superare la soglia di visibilità a occhio nudo.
“Già in queste mattine, prima dell’alba, la cometa è visibile a nord-est, sotto cieli molto bui e privi di inquinamento luminoso, come una debole chiazza tra le “zampe” della costellazione dell’Orsa Maggiore – dice Riva – dai centri urbani attualmente per scorgerla occorre un binocolo ma la luminosità della cometa è destinata ad aumentare man mano che raggiungerà la minima distanza dalla Terra, prevista per il 21 ottobre”.
Pertanto, le sere dopo il 20 ottobre saranno le migliori per provare a scorgere la Cometa Lemmon anche dai centri urbani forse perfino a occhio nudo subito dopo il tramonto del Sole.
Si tratta di una cometa periodica, con un periodo orbitale stimato in circa 1154 anni; è quindi già transitata dalle nostre parti più di mille anni fa. Attualmente la sua distanza da noi è di circa 110 milioni di km, valore che sta diminuendo man mano che la cometa si avvicina alla Terra: fra una decina di giorni arriverà al perigeo, previsto appunto per il 21 ottobre, a circa 89 milioni di km. La minima distanza dal Sole verrà invece raggiunta il prossimo 8 novembre.
“Continueremo ovviamente a seguire l’evoluzione della luminosità della cometa Lemmon nelle prossime notti sperando che mantenga le recenti attese – prosegue il direttore dell’osservatorio astronomico del Righi – le comete sono astri imprevedibili, soprattutto per quanto riguarda la luminosità; il grande astronomo americano Fred Whipple le definì “palle di neve sporca” in virtù delle loro dimensioni generalmente di pochi chilometri e della loro costituzione fatta principalmente di ghiaccio e roccia. Questa cometa, in particolare, stando alle stime iniziali, sarebbe dovuta rimanere un oggetto visibile debolmente soltanto al telescopio, eppure eccoci qui a interessarci di lei”.