Lo stop definitivo al gas russo avrà un effetto ovvio: spendere ancora di più
- Postato il 20 ottobre 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Arriva in questi giorni la notizia che il Consiglio Europeo ha deciso di fermare completamente le importazioni di gas naturale dalla Russia. Lo stop sarà graduale ma, se non ci saranno ripensamenti, entro un paio d’anni i gasdotti che portavano gas in Europa dalla Russia dovranno essere chiusi definitivamente.
Non entro in ragionamenti geopolitici sull’opportunità di questa decisione, sarebbe cosa troppo lunga. Vediamo piuttosto quali potrebbero essere le conseguenze pratiche di questa decisione. Non che cambino molte cose perché lo “sganciamento” dal gas russo è in atto ormai da qualche anno. Tuttavia, questa accelerazione avrà un effetto ovvio: dovremo pagare il gas ancora più caro di quanto lo paghiamo oggi.
C’è poco da fare. La manovra che è cominciata nel 2022 con la crisi in Ucraina consiste nel sostituire il gas Russo con gas dagli Stati Uniti. Questo tipo di gas (LNG: Gas Naturale Liquido) è più caro di quello Russo perché per trasportarlo ci vuole un processo complicato e costoso di liquefazione, trasporto marittimo, e poi rigassificazione. L’effetto è che oggi paghiamo il gas naturale oltre tre volte tanto di prima della crisi.
Nella pratica, abbiamo il privilegio di essere fra i paesi europei che pagano il gas più caro – solo l’Olanda e la Svezia lo pagano più di noi. Questo è dovuto in gran parte ai costi di trasporto/liquefazione/rigassificazione. Il costo del gas, poi, si riflette sul costo dell’energia elettrica, che tuttora in Italia si produce in gran parte usando il gas naturale, che fornisce circa il 44% del totale. Da questo, si capisce come mai il costo dell’energia elettrica in Italia sia anche quello fra i più alti in Europa. In effetti, al momento sono i più alti in assoluto.
Insomma sui costi energetici siamo messi parecchio male. A parte il rischio di dover stare al freddo questo inverno, questi costi alti si riflettono sul sistema industriale italiano, che sta andando decisamente male. Se vi incuriosisce, la Germania sta andando anche peggio, probabilmente per le stesse ragioni, ma è una magra consolazione. Il problema è che i nostri prodotti non sono più concorrenziali sul mercato internazionale rispetto a quelli di paesi che hanno costi energetici bassi perché hanno risorse fossili per il momento abbondanti, come gli Stati Uniti. E nemmeno con paesi che stanno aggressivamente investendo sulle energie rinnovabili, come la Cina.
Cosa dovremmo fare? Beh, la strada è una sola: liberarci prima possibile del peso delle importazioni di gas naturale (e anche di quelle di petrolio, che sono un’altra palla al piede per l’economia). Per il futuro si parla di nuovi tipi di energia nucleare, ma per questo ci vorranno anni o decenni, mentre il problema è adesso. Quindi, dobbiamo installare impianti rinnovabili, eolico e fotovoltaico, ovunque possibile e il prima possibile. E anche elettrificare tutto il possibile: sia il trasporto, veicoli elettrici, come pure gli usi domestici.
Cominciate a pensare a scaldare la casa con una pompa di calore, e, appena potete, liberatevi dei vecchi fornelli a gas e sostituiteli con fornelli a induzione. Fra le altre cose, oltre a rovinarvi il portafoglio, i fornelli a gas sono molto dannosi per la salute come sappiamo da studi recenti. E allora diamoci da fare. Avanti con l’energia rinnovabile!
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