“Lucio Corsi? Molto dolce. A Eurovision 2025 faccio il tifo per lui e per l’Albania. Ci sentiamo tutti connessi positivamente”: così Gabry Ponte dopo l’esibizione
- Postato il 14 maggio 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’esito non era scontato affatto, ma la platea di Eurovision Song Contest 2025 al St. Jakobshalle di Basilea, in Svizzera, è impazzito per le note di “Tutta l’Italia”. Ecco come il disc jockey, e produttore Gabry Ponte è riuscito a portare San Marino alla Finalissima di sabato 17 maggio. Alla resa dei conti finali dei voti la strada era spianata verso lo step successivo. Una annata d’oro per l’ex Eiffel 65 che ha messo a segno la partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo 2025 come autore della sigla ufficiale, “Tutta l’Italia” appunto, il sold out allo stadio San Siro di Milano del 28 giugno e, infine, la partecipazione a Eurovision Song Contest 2025. Abbiamo incontrato Gabry Ponte subito dopo la “promozione” in diretta di ieri sera.
Cosa ti ha colpito di Eurovision e che atmosfera respiri in questi giorni?
Si respira un’atmosfera di grande festa di grande evento di spettacolo, ma anche di squadra comune con tutti gli altri artisti, anche se ci siamo conosciuti da poco c’è proprio una atmosfera tranquilla e rilassata, certo c’è la competizione ma allo stesso tempo c’è anche la sensazione di partecipare a un evento che connette le persone e crea un’esperienza positiva
Per la performance sul palco quali idee avevate sul campo e come siete arrivati al focus finale dello show?
Siamo partiti dallo spettacolo che abbiamo messo in scena all’Ariston che stato realizzato in collaborazione con il team di Laccio. Sul palco di Eurovision è stato rimodellato per il numero di performer che, come da regolamento, si prevede la presenza al massimo di sei persone sul palco. Non c’era dunque spazio per avere un corpo di ballo completo di conseguenza abbiamo preferito avere gli elementi che caratterizzano gli elementi folkloristici della pizzica. Poi ci abbiamo inserito i visual, come avrete visto, che evocano alcune delle più famose opere d’arte italiane. In generale abbiamo voluto puntare sula voglia di ballare. Speriamo sia passato questo.
C’è tanta Italia quest’anno a Eurovision, come mai secondo te?
Sì è vero che c’è molta Italia quest’anno. Sono molto felice e sono fan da un bel pezzo di Lucio Corsi. Quando l’ho incontrato l’altro ieri per la prima volta, abbiamo chiacchierato e mi sono trovato davanti un ragazzo molto dolce e molto carino. Spero che l’Italia vada bene quest’anno perché sia il mio pezzo che quello di Corsi offrono uno specchio ampio dell’offerta del nostro Paese. Il mio pezzo è più leggero fa venire voglia di ballare e divertirsi, ‘Volevo essere un duro’ rappresenta la tradizione del cantautorato italiano. Credo che già così sia una bella vittoria per tutti.
Ad esclusione di Lucio Corsi per chi fai il tifo tra i tuoi colleghi e perché?
Se devo escludere Lucio Corsi faccio il tifo per l’Albania (Shkodra Elektronike con “Zjerm”, ndr) perché sono due ragazzi italiani, ci siamo conosciuti e poi credo che la loro esibizione sia molto bella.
Ti aspettavi il feedback positivo nei confronti di “Tutta l’Italia”?
No. È cresciuto con il tempo. Ricordo i primi tempi che qui la gente rimaneva un po spaesata per il testo in italiano, magari non era di facile comprensione. Ultimamente però ho visto che per le strade di Basilea, anche durante la parata che abbiamo fatto l’altro giorno, c’erano migliaia di ragazzi che cantavano il ritornello. Quindi direi che ci sono degli ottimi riscontri anche da parte di altri Paesi. Speriamo bene.
Foto di Sarah Louise Bennett






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