L’Ungheria sospesa nel tempo di László Krasznahorkai, premio Nobel per la Letteratura 2025
- Postato il 9 ottobre 2025
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- Di SiViaggia.it
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Esiste un’Ungheria che non si trova sulle mappe turistiche classiche più battute: c’è un lato del Paese fatto di pianure nebbiose, villaggi abbandonati e città meno note che restano immobili nel tempo.
È l’Ungheria descritta da László Krasznahorkai, scrittore visionario a cui il 9 ottobre 2025 è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura grazie ai suoi romanzi Satantango (1985) e Melancolia della resistenza (1989).
Nelle sue opere, il paesaggio diventa una frontiera dell’anima, dove ogni passo è un atto di fede. Partiamo per un viaggio nelle atmosfere descritte dallo scrittore premio Nobel, tra pianure senza confini e cittadine poco note ma dal fascino unico che rappresentano l’Ungheria più autentica.
Satantango e i paesaggi del Parco Nazionale di Hortobágy
Nella sua opera di esordio Satantango, László Krasznahorkai racconta la storia di un gruppo di contadini che vive in un villaggio dimenticato della Puszta ungherese, dopo il fallimento della cooperativa agricola. Si tratta della prateria stepposa tipica del bassopiano ungherese.
Nel romanzo piove sempre e le case crollano, ma nonostante ciò tutti aspettano il ritorno di un uomo che potrebbe salvarli. Il Premio Nobel 2025 racconta un viaggio immobile, dove ogni speranza è destinata a dissolversi nella nebbia.
Le stesse atmosfere descritte dallo scrittore possono essere rivissute all’interno del Parco Nazionale di Hortobágy, Patrimonio UNESCO: una distesa piatta e silenziosa di praterie attraversate soltanto dal vento e dai canali e dove spiccano allevamenti di cavalli, saline e antichi casali. Qui si ritrova l’essenza dei paesaggi che hanno ispirato Satantango, che sono stati utilizzati anche come set dell’omonimo film tratto dal romanzo e diretto da Béla Tarr.

Qui si possono ammirare il famoso Ponte di Hortobágy, le tradizionali fattorie isolate (tanya), assistere a dimostrazioni di equitazione dei pastori e osservare una ricca fauna di uccelli. Escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo permettono di vivere la natura e le tradizioni locali da vicino, con assaggi di cucina tipica.
Un viaggio lento e autentico, tra paesaggi sconfinati e atmosfere senza tempo.

Melancolia della resistenza nelle cittadine meno note dell’Ungheria
Nel romanzo Melancolia della resistenza (1989), una balena gigantesca arriva in una cittadina dell’Est e scatena il caos. L’evento surreale diventa metafora del collasso di un’intera civiltà, travolta dalla paura e dalla follia collettiva.
Le atmosfere descritte da Krasznahorkai ricordano i centri dell’Ungheria meridionale, come Gyula, Kecskemét e Debrecen: città eleganti e decadenti, con piazze neoclassiche e stazioni ferroviarie che sembrano essersi fermate per sempre agli Anni ’50, ma dove cultura, storia e tradizioni raccontano il Paese più vero. Ottimi spunti per un viaggio alla scoperta dell’Ungheria oltre Budapest e le rotte turistiche più battute.
Debrecen
Debrecen è una città protestante spesso definita la “Roma calvinista”, caratterizzata da musei e caffè dal sapore letterario. Si trova nella steppa ungherese orientale vicino al Parco Nazionale di Hortobágy, ed è un importante centro culturale, educativo ed economico per il Paese. Qui spiccano l’Università di Debrecen, una delle più antiche e prestigiose dell’Ungheria, la Grande Chiesa (Nagytemplom) e il Museo Déri, con una ricca collezione di arte e storia.

Gyula
Gyula, invece è una piccola città nel sud-est dell’Ungheria, famosa per il suo castello medievale ben conservato, le stradine lastricate e l’atmosfera da borgo storico. Passeggiando nel centro si incontrano caffè e negozi eleganti, mentre le terme di Gyula offrono relax in acque calde e curative.
Kecskemét
Kecskemét, nel cuore della Puszta ungherese, è famosa per il suo centro storico elegante e colorato, dominato da edifici in stile Art Nouveau e piazze vivaci. La città unisce storia, arte e cultura: dalla Cattedrale di Kecskemét ai musei locali che raccontano tradizioni e artigianato, fino agli eventi musicali e culturali che animano il centro durante tutto l’anno. Kecskemét è anche nota per la produzione di liquori e confetture locali: un motivo in più per fermarsi e assaporare i sapori della regione, immersi in un’atmosfera autentica e accogliente.

Visitare questi luoghi significa viaggiare dove la bellezza sopravvive e invita a rallentare, a fermarsi: il viaggio ideale per viaggiatori introspettivi, amanti della natura e dei luoghi sospesi nel tempo che regalano esperienze slow e memorabili.