Mattarella a Bruxelles: Italia sia responsabile. E rilancia la Difesa Ue
- Postato il 22 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Mattarella a Bruxelles: Italia sia responsabile. E rilancia la Difesa Ue
Il “Nessun dorma” presidenziale incontra il plauso europeo; Mattarella a Bruxelles: riforma istituzionale e allargamento gli altri temi centrali
Se qualcuno in Europa ha coltivato dubbi sull’Italia e sul suo posizionamento internazionale, il Presidente Mattarella ha ribadito che l’Italia non solo è un paese fondatore della Unione europea ma ne è tuttora motore e ispiratore di una «svolta necessaria» e di un «salto di qualità politico». Le «agende» delle alte cariche possono essere provvidenziali. La missione di Sergio Mattarella al Parlamento e alla Commissione europea era in calendario da inizio anno. È stato un grande beneficio, per l’Italia ma non solo, che sia capitata all’indomani dei dieci giorni più bui per la politica estera italiana da quando governa Giorgia Meloni. Dieci giorni in cui siamo sembrati scivolare fuori, e senza alcuna resistenza, dal gruppo di testa che deve governare la rotta in un «momento della Storia molto complicato in cui – ha detto Mattarella – ci dobbiamo sentire tutti responsabili».
La visita di Mattarella arriva anche nel momento in cui i leader europei pesano con nuovi timori le parole di Donald Trump dopo le due ore di telefonata con Putin. «Questa guerra (Russia-Ucraina, ndr) deve finire, il prima possibile. Altrimenti e in ogni caso non è un problema americano ma un problema europeo» ha detto The Donald, volubile e variabile come le previsioni del tempo. Siamo tornati insomma allo scenario in cui gli Usa potrebbero dire “arrangiatevi”. Palazzo Chigi smentisce, «nessun dubbio sull’impegno della Casa Bianca per mettere fine al conflitto». Non potrebbero dire diversamente.
Come che sia l’Europa deve essere non solo attore protagonista ma anche imparare a fare da sola, aiutata ma da sola, e deve farlo presto. In questa chiave vanno letti i cosiddetti Volenterosi e il rinnovato attivismo della premier «in ambito europeo e comunque Nato» per favorire, con la disponibilità della Santa Sede, il momento dell’incontro a tre, forse quattro, Putin-Zelensky- Trump e Unione europea. Da qualche giorno il cellulare di Ursula von der Leyen pare essere entrato nella lista delle chiamate rapide sul cellulare di Donald Trump. Ieri la premier è tornata in ufficio, ancora una giornata vigile di contatti, telefonate e analisi dei vari dossier, preoccupano le informative sulla guerra ibrida da parte di Mosca e sui movimenti di mezzi al confine con la Finlandia.
In questo contesto Mattarella è andato a Bruxelles dove è stato accolto un padre fondatore dell’Europa e, soprattutto, come colui che sta suonando la sveglia. «Due settimane fa lei ha detto Nessun dorma, caro presidente Mattarella, le voglio dire che abbiamo ascoltato il suo appello e che stiamo discutendo come fare» è stato il benvenuto di Ursula von der Leyen. Non per alimentare dualismi a tutti i costi, ma il tributo di von der Leyen al Presidente della Repubblica davanti ai 27 commissari europei – «Lei ha sempre lavorato per mettere l’Italia al centro dell’Europa e per tenere gli europei insieme e più vicini» – sono il necessario controcanto al video – virale in queste ore – in cui Meloni scherzava con il candidato euroscettico e filoputiniano rumeno Simion sconfitto alle presidenziali domenica scorsa.
In due giorni fitti di incontri, colloqui e discorsi con il presidente Costa, la presidente Metsola, tutti commissari e i parlamentari Ue, il Capo dello Stato ha ripetuto ciò che va dicendo da mesi ma che oggi assume un senso speciale: l’Europa deve reagire con urgenza alla crisi che vive e deve affrontare da protagonista il difficile contesto internazionale che stiamo vivendo. E se due settimane fa a Coimbra, Puccini e la sua Turandot con “Nessun dorma” avevano svegliato le coscienze, da ieri è diventato il claim a cui si vuole ispirare la nuova Europa che vuole rinasce da crisi economiche e scenari di guerra. Il messaggio di Mattarella è chiaro: «Spetta a questo importante ciclo istituzionale dell’Unione di compiere un vero e proprio salto di qualità per una riforma complessiva».
In questo percorso, Mattarella assicura che «l’Italia e il suo governo sono pronti a lavorare con responsabilità e concretezza a fianco delle istituzioni europee». Occorre fare presto perché «solo l’efficienza e le risposte rapide rafforzano il consenso sociale». I dossier urgenti sono noti: istituzioni efficaci e rapide, difesa comune, allargamento e, oggi più che mai, un ruolo da protagonista per l’Europa nel contesto geopolitico, che significa rafforzare i rapporti con gli altri continenti e farsi promotrice di accordi di cooperazione in grado di essere da esempio in un contesto in cui si moltiplicano le «guerre commerciali».
La sfida “cruciale” riguarda la difesa comune, solo così l’Unione europea riuscirà ad “incidere” nel mondo. «Ci troviamo – ha spiegato – a dover colmare con urgenza i ritardi accumulati nel corso di decenni in cui gli Stati membri non hanno saputo convergere su scelte condivise per rafforzare la capacità di difesa comune, malgrado la puntuale previsione dell’articolo 42 del Trattato di Lisbona sulla clausola della mutua difesa». Il quadro geopolitico impone adesso di «sviluppare adeguatamente la politica di sicurezza comune» altrimenti la Ue non sarà in grado di «affermarsi quale soggetto geopolitico capace di incidere su scala planetaria: un attore globale deve saper governare sfide strutturali di portata globale, stabilendo rapporti strutturati e proficui con tutti i Paesi e le regioni del mondo».
Unione più forte e coesa, dice il Capo dello Stato Italiano, i commissari e poi gli europarlamentari ascoltano, più o meno convinti e s’interrogano su come possa essere considerato “affidabile” un governo il cui vicepremier va a braccetto con Afd e la cui premier faceva il tifo per Simion ed è amica di Orban. È tutta qui la crisi italiana. Le radici della sua inaffidabilità, la causa dell’esclusione dai tavoli che contano. Ci siamo schiacciati su Trump, che Dio ce la mandi buona magari anche grazie all’americano «quello giusto», papa Leone XIV.
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Mattarella a Bruxelles: Italia sia responsabile. E rilancia la Difesa Ue