Matteo Bocelli: “La lite Pausini-Grignani? Una cosa nata tra loro. Ci sono rimasto male. Forse si poteva risolvere diversamente, cantandola tutti e tre insieme”

  • Postato il 13 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Matteo Bocelli, in una intervista a Il Corriere della Sera, ha commentato le tensioni e la battaglia legale tra Laura Pausini e Gianluca Grignani in merito all’incisione de “La mia storia tra le dita”. Singolo scelto anche da Matteo Bocelli per inciderla in lingua spagnola, “Mi Historia”.

“Mah, è una cosa nata tra loro, non so se c’era un trascorso. Ci sono rimasto male, forse si poteva risolvere diversamente. Invece di fare la guerra magari la si poteva cantare tutti e tre insieme”, ha commentato il cantante.

Poi ha spiegato come è nata la collaborazione con il cantautore: “Dopo aver registrato il brano ho contattato Gianluca. Mi ha risposto subito: ‘Sai, all’inizio ero quasi geloso perché l’avevi fatta proprio bene. Adesso invece, se non ti spiace, vorrei cantarne un pezzo insieme a te’. Ovviamente ho accettato. È venuto a casa nostra, è un uomo molto buono e sensibile. Vuole sapere se siamo andati fare baldoria? No, abbiamo fatto i bravi”.

Poi l’aneddoto legato all’incontro con Jennifer Lopez per la campagna pubblicitaria di un noto marchio: “Qualche anno fa. Conoscevo Paul Marciano, quell’estate mi chiese: ‘Ti va di posare per la nostra prossima campagna?’. E io: ‘Ma dai, hai un sacco di modelli molto migliori di me’. Ha insistito, alla fine ho accettato. Soltanto sul set ho scoperto che ci sarebbe stata pure J-Lo. Wow. Me la sono ritrovata seduta sul pianoforte. L’ho intrattenuta suonandole il Chiaro di Luna di Beethoven. Almeno tutti quegli anni di studio al conservatorio mi sono serviti”.

Matteo Bocelli è uscito lo scorso settembre con il suo secondo album, “Falling in Love”, registrato con il produttore Martin Terefe (che ha collaborato con artisti del calibro di Shawn Mendes e Jason Mraz) e un ensemble di musicisti. Matteo ha co-scritto tutti i brani originali, collaborando con autori come Toby Gad (Beyoncé, John Legend), Iain Archer (Snow Patrol) e Johan Carlsson (Ariana Grande). “Essere un Bocelli è un privilegio e una responsabilità – ha raccontato Matteo -. Non voglio correre dietro all’eredità di mio padre, voglio che le persone ascoltino la mia voce, le mie emozioni e la mia visione dell’amore”.

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Il Fatto Quotidiano

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