Maturità 2025, il latinista Dionigi su Cicerone al Classico: “Prova seria con qualche trappola, ma è bel messaggio”
- Postato il 19 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“È un bel messaggio per i giovani sull’amicizia vera ma è una prova seria. Un brano fattibile con qualche trappola lessicale”. È il commento a caldo, sulla versione di Cicerone data al Classico per la seconda prova della Maturità, di Ivano Dionigi, uno dei massimi esperti di latino in Italia. Professore ordinario di letteratura latina, Magnifico rettore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna dal 2009 al 2015 è anche membro dell’Accademia delle Scienze di Bologna e del Centro studi Ciceroniani.
Appena pubblicata la traccia, Dionigi, ha esaminato con cura e attenzione il testo: “È un brano famoso sull’amicizia definita un sentimento naturale che ci accomuna con gli animali. Un appello e un’esaltazione della virtù secondo una concezione naturalistica. Una visione idilliaca. Nelle parole di Cicerone l’amicizia è declinata nella benevolenza, nella caritas. Non dimentichiamo che a Roma c’era anche il concetto di amicizia politica che è rimasta nel nostro lessico. Quello espresso nella versione proposta agli studenti è esattamente l’opposto. Senz’altro un messaggio positivo per i ragazzi, un testo esemplare”.
Il professore non si sofferma solo sul significato ma entra nella parte “tecnica”: “Qualcuno potrebbe trovare dei problemi nella traduzione perché si tratta di una prova fattibile ma impegnativa. Quell’imbecillitatem non è da tradurre come imbecillità ma mancanza di sostegno, fragilità. Così anche il termine benevolentiam è da interpretare come disposizione interiore. C’è, infine un punto sintattico di interrogativo che potrebbe trarre in inganno”.
Per l’ex rettore di Bologna, in ogni caso, il testo ben scorre e si tratta di un bel messaggio. Cicerone, infatti, afferma che la vera amicizia nasce dall’amore sincero e dalla virtù non dal calcolo dell’utilità. Nell’uomo questo affetto si manifesta nei rapporti famigliari e fraterni e si estende poi alle amicizie autentiche fondate sul rispetto. È la virtù a rendere amabili le persone
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