Medico scomparso, il figlio di Blaganò chiede: « indagini per sequestro di persona o omicidio»

  • Postato il 28 luglio 2025
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Medico scomparso, il figlio di Blaganò chiede: « indagini per sequestro di persona o omicidio»

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A Lamezia Terme, il figlio del medico scomparso Antonio Blaganò chiede alla Procura l’apertura di un fascicolo per sequestro o omicidio, temendo per la sua sorte.


LAMEZIA TERME: “Chiedo che venga aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona o omicidio”. La richiesta alla Procura di Lamezia giunge da Francesco Blaganò, figlio del medico Antonio le cui ricerche sono ancora in corso e pare che si stanno concentrando in particolare in una zona impervia segnalata dal fiuto dei cani. Il medico lametino Antonio Blaganò, 67 anni, è scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. All’alba di venerdì scorso è stata trovata la sua Seicento nuovo modello in territorio di San Mango D’Aquino. Del medico non si hanno più notizie da quando ha finito il turno di notte alla Guardia Medica di Nocera Terinese.

Intanto il figlio Francesco lancia un altro appello: “Ringrazio sinceramente Carabinieri, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, volontari e Prefettura. Ma oggi chiedo con forza che la Procura iscriva immediatamente notizia di reato contro ignoti per sequestro di persona o omicidio, così da poter attivare tutti gli accertamenti tecnici: tabulati e celle con dump di cella nelle fasce critiche; sequestro e non semplice acquisizione volontaria di telecamere e varchi targa – molte videoregistrazioni vengono cancellate automaticamente dopo qualche giorno; perizia forense sull’auto (carburante, comandi, impronte/Dna, tracce di pneumatici) ;estrazione dei navigatori dell’auto, del TomTom e della timeline di Google.

LE PREOCCUPAZIONI DELLA FAMIGLIA DI BLAGANÒ, IL MEDICIO SCOMPARSO: SI TEME L’OMICIIDO O SEQUESTRO DI PERSONA E LE CIRCOSTANZE MISTERIOSE

Molti di questi controlli – spiega Francesco Blaganò – non possono essere attivati se non c’è l’iscrizione di una notizia di reato, e quello che temiamo è che stiano cercando mio padre solo con i protocolli per cercare un disperso. Mio padre non stava facendo escursionismo, le circostanze sono tutto tranne che chiare: effetti personali lasciati in ufficio, esce repentinamente durante l’orario di lavoro (non aveva ancora terminato il turno): qualcuno lo ha chiamato? E se sì, sono già attivi i protocolli per verificare queste informazioni? E se lo hanno portato da qualche altra parte? Finché mio padre non viene trovato, il lavoro non è finito. Non fermiamoci a ricostruzioni e ipotesi sommarie – conclude Francesco Blaganò – basate su poche telecamere. Nel frattempo, grazie di cuore a tutte le persone coinvolte nella ricerca”.

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