Migranti, la Cassazione rinvia alla Corte d’appello decisione su trattenimento nel centro Gjader: “È come un cpr”
- Postato il 10 maggio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il centro per migranti di Gjader in Albania? Un centro di rimpatrio (cpr) come un altro. Almeno questa sembra la conclusione, come riporta il Corriere della Sera, di una sentenza della I sezione penale della Cassazione che ha stabilito che la presentazione di una domanda di protezione internazionale da parte di un migrante trasferito in Albania non impedisce il suo trattenimento presso il centro. Una decisione che potrebbe ridurre significativamente gli ostacoli giuridici incontrati finora dal ministero dell’Interno nell’attuazione dell’intesa bilaterale con Tirana, ma che si inserisce nell’ambito di altre decisioni di magistrati di segno decisamente opposto.
“È legittimo il trattenimento dello straniero in quella struttura anche dopo la presentazione della domanda di asilo, poiché il centro di Gjader deve essere equiparato, a tutti gli effetti, ai centri previsti dall’articolo 14 del decreto legislativo 286 del 1998”. In altre parole, secondo la Suprema Corte, il centro albanese sarebbe assimilabile ai cpr presenti sul territorio nazionale. Il pronunciamento arriva in un momento in cui il Viminale ha dovuto più volte fare marcia indietro a causa delle decisioni delle Corti d’Appello italiane, che imponevano il rientro in Italia dei migranti trasferiti a Gjader in assenza di convalida del trattenimento.
Il caso specifico esaminato dai giudici riguardava, un cittadino marocchino di 30 anni, sbarcato a Lampedusa nel 2021 e destinatario di un decreto di espulsione emesso dalla Prefettura di Napoli. Dopo il trasferimento in Albania, il migrante ha presentato una domanda di protezione internazionale, ma la Questura di Roma ave giudicato la richiesta come “strumentale”, sospettando che fosse stata presentata al solo scopo di ritardare l’espulsione. L’uomo, dopo la decisione dei giudici dell’appello, era stato riportato in Italia. La Cassazione ha accolto il ricorso del Viminale, ma ha comunque disposto un nuovo esame del caso da parte della Corte d’Appello, quindi i magistrati dovranno rivalutare e il legale del cittadino nordafricano annuncia battaglia.
Sempre la Suprema corte si espressa sul caso di un cittadino algerino omosessuale anch’egli trasferito nel centro albanese di Gjader. Per lui, però, i giudici hanno chiarito che la richiesta d’asilo, presentata dopo l’inizio del trattenimento, non può essere considerata automaticamente “strumentale”.
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