Milano, il consulente dei pm: “Comune ha violato la legge, la Commissione Paesaggio non può occuparsi di edilizia”

  • Postato il 27 agosto 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il Comune di Milano ha violato la legge attribuendo alla Commissione per il Paesaggio “funzioni in materia urbanistica ed edilizia” invece che di mera “tutela paesaggistica“, mentre le norme non consentono di “contaminare” le due competenze. Lo scrive il professor Alberto Roccella, consulente della Procura di Milano, in una relazione storico-giuridica depositata il 13 agosto dai pm al Tribunale del Riesame nell’ambito dell’ultima indagine sul “sistema urbanistica” nel capoluogo lombardo. Secondo l’accusa, la Commissione Paesaggio – azzerata ad aprile a seguito delle inchieste – era il fulcro del presunto “sistema” di collusione tra i componenti dell’organo (i controllori) e gli imprenditori privati (i controllati): due membri della Commissione, Giuseppe Marinoni (l’ultimo presidente) e l’architetto Alessandro Scandurra, sono accusati di corruzione e falso. Su richiesta della Procura, il gip aveva disposto nei loro confronti la custodia cautelare ai domiciliari, decisione poi annullata dal Riesame (le motivazioni non sono ancora note). L’ex vicepresidente della Commissione, l’architetto Giovanni Oggioni, è invece ai domiciliari dallo scorso marzo in una distinta indagine, anche lui con l’accusa di corruzione. Nella nuova inchiesta è indagato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, accusato di false dichiarazioni su qualità proprie o altrui e induzione indebita a dare o promettere utilità in relazione al progetto del grattacielo “Pirellino” firmato dalla Coima dell’imprenditore Manfredi Catella (a sua volta arrestato e poi liberato dal Riesame).

Il professor Roccella, 75enne ex docente associato di Diritto urbanistico nelle università di Trento, Pavia e Milano, spiega che la Commissione Paesaggio milanese svolgeva impropriamente anche “funzioni di commissione edilizia“. E la “violazione” portata avanti dal Comune, scrive, “non può certo considerarsi frutto di incertezze interpretative”, ma piuttosto di una “precisa volontà politica di orientare l’opinione pubblica, occultando sotto la nobile veste del paesaggio lo svolgimento delle funzioni di rilevantissimo impatto, anche economico, in materia di urbanistica e edilizia”. Tant’è vero che, nella notizia pubblicata sul sito del Comune a proposito del rinnovo della Commissione a dicembre 2024 (con la nomina di Marinoni a presidente) era stata omessa “la menzione delle rilevantissime funzioni in materia edilizia e urbanistica”. Allo stesso tempo, “nel regolamento edilizio è scomparso il divieto per i componenti la Commissione per il Paesaggio di svolgere incarichi professionali di progettazione edilizia nell’ambito del Comune, divieto che opportunamente era stato previsto dalla deliberazione della Giunta regionale 6 agosto 2008”

Nella sua relazione, il giurista spiega che l’attribuzione all’organo “di funzioni in materia urbanistica ed edilizia (…) rappresenta un’indebita protrazione del sistema istituito” da una legge regionale del 1997 “ormai abrogata, e soprattutto costituisce diretta e irrimediabile violazione del principio fondamentale stabilito dall’articolo 146, comma 6, del Codice dei beni culturali e del paesaggio”. In base a questa norma “gli enti destinatari della delega regionale”, il Comune in questo caso, “devono garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia”. Una “violazione” che, secondo il consulente dei pm, “è sfuggita alla Regione Lombardia“. Per “riportare a legalità una situazione irregolare”, conclude il consulente, “occorre che la Commissione per il paesaggio cessi di esercitare ogni funzione in materia di edilizia e urbanistica e che queste ultime funzioni, se del caso, vengano attribuite a una distinta Commissione Edilizia”.

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