Mondiali Ciclismo, Finn regala il primo oro all'Italia: è il più giovane iridato Under 23 della storia
- Postato il 26 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Ha vinto da predestinato, che poi è quello che è: Lorenzo Mark Finn è il nuovo campione del mondo Under 23, e così facendo porta in dote all’Italia la prima (e si spera non ultima) medaglia d’oro ai mondiali in corso di svolgimento a Kigali, in Ruanda. Vittoria di valore assoluto, perché il talentuoso corridore nato a Genova ha staccato tutti ed è arrivato in solitaria al traguardo, bissando così l’oro conquistato lo scorso anno in Svizzera, ma in quel caso nella categoria Juniores.
Un piano perfetto, un finale da fuoriclasse
La doppietta di Finn è figlia di una condotta di gara impeccabile, che ancora una volta ne ha esaltato le sue qualità di grande attaccante, ma anche di favoloso rifinitore. Una vittoria costruita a tavolino, nel senso che tutto è stato pianificato nel dettaglio: Italia in controllo per più di metà gara, col Belgio a menare le danze, poi in superiorità numerica nel momento in cui mancavano 4 giri al termine, con i temutissimi belgi (soprattutto Widar) pronti a sferrare a loro volta l’attacco.
Ma è lì che Finn ha deciso di rompere gli indugi: se n’è andato con un drappello di uomini, riprendendo i fuggitivi della prima ora Alvarez e Dolven, “isolando” i rivali più pericolosi nella caccia alla maglia iridata. A quel punto ha fatto quello che più gli veniva comodo, nel senso che ha aspettato il momento giusto per andarsene da solo quando mancavano poco più di due giri alla conclusione. Solo lo svizzero Jan Huber è riuscito a saltargli sulla ruota, ma sull’ultima asperità di giornata è imploso: una cavalcata solitaria, quasi una cronometro, che un po’ ha fatto il paio proprio con la prova contro il tempo nella quale era rimasto giù dal podio per appena 4 secondi.
Huber ha chiuso a 31 secondi, tutti gli altri sono arrivati oltre il minuto e mezzo di ritardo. Era dai tempi di Matej Mohoric (2012-2013) che non si assisteva a una doppietta iridata di un 18enne, ma nessuno l’ha fatta all’età di Finn, cioè 18 anni e 281 giorni. Perché non si nasce predestinati per caso.
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La felicità di Lorenzo a fine gara è piuttosto evidente. “È incredibile, davvero. Il piano era capire come si sarebbe messa la corsa nella prima parte, che infatti è stata abbastanza controllata. Mi sono accorto subito che il percorso era davvero duro, con gli strappi, l’altitudine, il caldo e anche il pavé.
A metà gara abbiamo dato una bella sgasata, siamo rimasti un gruppetto ristretto e ci siamo messi a tirare. Si è fatta la selezione. Sono rimasto con lo svizzero e alla fine sono riuscito ad andarmene da solo. La gioia è immensa, come l’anno scorso: è incredibile. Voglio dedicare questa vittoria alla mia ragazza Fabiana, questa è per lei”.
Al primo anno da Under 23, il talento che è già finito sotto l’egida Red Bull ha conquistato un sesto posto al Giro Next Gen e un quarto al Tour de l’Avenir. La maglia iridata, però, suggella un altro capolavoro. E il futuro potrà riservare solo che altre gioie.