“Muccino esasperato mi gridò: ‘Dai, devi dare un vero ceffone a Laura Morante!’. E alla fine mi è partito uno sganassone tremendo”: lo rivela Nicoletta Romanoff

  • Postato il 5 maggio 2025
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Nicoletta Romanoff ha conosciuto la grande popolarità grazie al suo ruolo in “Ricordati di me” di Gabriele Muccino nel 2003.

In una intervista a Il Corriere della Sera l’attrice ha dichiarato in merito alla su esperienza sul set: “Laura Morante e Monica Bellucci sono state meravigliose, mi hanno insegnato tanto, con delicatezza. In una scena dovevo dare uno schiaffo a Laura. Alzavo la mano e mi bloccavo. Non ci riuscivo. Muccino esasperato gridò: ‘Dai, le devi dare un vero ceffone!’. E alla fine mi è partito uno sganassone tremendo. Ho fatto tanto sport, avevo molta forza nel braccio. Abbiamo dovuto interrompere. Ero mortificatissima. Muccino era emotivo, istintivo, cerca di tirare fuori dagli attori quello che ha in testa, per ottenerlo ti sbatte come un polpo sugli scogli”.

L’incontro con il cinema inizia “a 18 anni vivevo a Parigi, avevo preso contatto con un’agenzia di moda. Però mi scartavano: non ero abbastanza alta e magra. ‘Ma con quella parlantina da qualche parte arriverai’. Mi recai al provino di ‘Ricordati di me’ nascosto, con un’amica. Non avevo nulla da perdere. C’erano 600 ragazze. Sono perfezionista, che è anche un difetto, perché non ti godi le cose. Concentratissima, sapevo la parte a memoria, avrei potuto dire le battute pure al contrario. Gabriele mi fece urlare tante volte per scaricare la tensione”.

L’attrice ha pubblicato il libro autobiografico “Come il tralcio alla vite” che attraversa i suoi momenti più difficili, segnati da un percorso di fede: “Questa non è la storia di un successo. Questa è la storia di una serie di cadute. La storia di come, guardando in faccia Dio, giorno dopo giorno ho iniziato gradualmente a vederlo e a lasciarlo operare nella mia vita”.

Si parla del fratello Enzo Manfredi, morto suicida, ma anche del padre che ha perso la vita in mare: “E la mia solidità spirituale si è sgretolata. Credevo di essere altamente vaccinata dal dolore, non lo ero. Ha rinnovato quello per la mancanza di mio fratello. Lo sto ancora elaborando. Lo strazio è l’amore che provi e non puoi più dare”.

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