Musetti batte Tiafoe: è semifinale al Roland Garros. E “vede” già le Atp Finals
- Postato il 3 giugno 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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La mentalità. Solo la mentalità. Un giocatore che pare in missione, che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Lorenzo Musetti è in semifinale al Roland Garros, la seconda della carriera a livello Slam dopo quella raggiunta a Wimbledon nel 2024. Niente da fare per un grande Francis Tiafoe, superato con il punteggio di 6-2 4-6 7-5 6-2. Una nuova grande impresa per l’azzurro, che regala anche importanti cambiamenti in classifica. Musetti infatti grazie a questi 800 punti tocca quota 4.560 punti, più di Taylor Fritz, più (momentaneamente) di Novak Djokovic, in scia a Jack Draper. Virtualmente è in top 5. E nella Race? Quinto con 2.600 punti. Tradotto: le Atp Finals di Torino sono già a portata di mano. E siamo solo a giugno. Adesso tra lui e la prima finale Slam ci sarà uno tra Carlos Alcaraz e Tommy Paul.
Il rebus risolto – Tiafoe si è rivelato un vero rebus per tre set, risolto con carattere, pazienza e testa. Tantissima testa. Andando oltre una versione dello statunitense mai vista sulla terra rossa. Musetti si è mantenuto calmo, ha stretto i denti nei momenti più duri, ha aspettato il passaggio a vuoto giusto e poi ha colpito. Ha risolto il dilemma trovando la strada. Proprio come fanno i campioni. Una partita nella quale la parte guerriera del carrarino è venuta un’altra volta fuori, come tante volte è accaduto in questi mesi. Una prestazione di assoluta maturità, consapevolezza ma anche di enorme umiltà. La cavalcata non si è ancora conclusa, e punta ormai a domenica 8 giugno. Alla finale del Roland Garros. Manca un solo ostacolo.
Primo set – Le prime fasi del match sono caratterizzate dalla presenza del vento, che disturba non poco alterando le traiettorie della palla. Un dettaglio che porta però un vantaggio a Musetti, solido al servizio, concentrato e poi bravo a sfruttare un errore di rovescio dello statunitense per il break alla prima occasione. È il 2-0, subito confermato con grande autorità. Tiafoe continua a non sentirsi a proprio agio con queste condizioni, ma stringe i denti e resta in scia del numero 8 del mondo. Sul 4-2 lo statunitense ha una chance ma il carrarino si salva con un grande back lungolinea molto insidioso. Un salvataggio che anticipa la chiusura del parziale, con Tiafoe che mette in corridoio una facile volée: 6-2.
Secondo set – La reazione dello statunitense non si fa attendere. Sull’1-1 Tiafoe sale 15-40 e alla seconda palla break colpisce con un facile smash dopo una strenua difesa di Musetti. L’azzurro prova a recuperare immediatamente lo svantaggio ma non sfrutta tre chance per il controbreak. Tiafoe conferma e va sul 3-1. Musetti continua a spingere ma lo statunitense si mantiene solido e attento, rischiando solo sul 4-3, quando è costretto ai vantaggi ma senza concedere palle break. L’inerzia non si schioda e così Tiafoe pareggia i conti con un diritto da metà campo. È 6-4.
Terzo set – La battaglia entra nel vivo, con Tiafoe che continua a non concedere niente al servizio. Solido nello scambio e rapido nella difesa. Musetti fatica, stringe i denti, cerca di trovare la chiave di volta giusta per scardinare il rebus statunitense. Si va avanti on serve senza palle break: 1-1, 2-2, 3-3, 4-4, 5-4 per l’azzurro. Sul 5-5 Musetti rischia, si ritrova 15-30 ma alla fine si garantisce il tie-break. Tie-break che però non verrà disputato, perché il carrarino alza il livello, approfitta di un calo al servizio di Tiafoe, si costruisce due set-point e, alla prima chance, appoggia il rovescio recuperando una palla corta non perfetta dello statunitense: 7-5.
Quarto set – Per Tiafoe è un duro colpo, che ha immediate ripercussioni. L’azzurro tiene il servizio e poi arrivano tre palle break consecutive. Sulla prima è bravo Tiafoe, sulla seconda invece no. La palla corta dello statunitense è larga: 2-0. È il colpo del k.o. L’azzurro si scrolla di dosso la tensione definitivamente e non concede occasioni di rientro. Ormai Tiafoe non c’è più e sul 5-2 arrivano anche tre match point. Il primo non va, il secondo pure. Quello buono è il terzo: diritto in rete di Tiafoe, 6-2.
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