Mutande mestruali, l’alternativa agli assorbenti che fa risparmiare fino a 3000 euro: ecco come funzionano e come sceglierle

Immagina di trasformare ogni gesto quotidiano in una piccola rivoluzione, dove economia, ambiente e salute si incontrano in perfetto equilibrio, con il vantaggio di un notevole risparmio. Utopia? Non proprio. Questa possibilità è più vicina di quanto si pensi, anzi, è a contatto con la pelle: parliamo delle mutande mestruali. Non si tratta di una semplice moda o di un accessorio alternativo, ma di una scelta consapevole che sta cambiando radicalmente il modo in cui milioni di donne vivono il ciclo.

Gli slip mestruali sono un’innovazione tanto semplice quanto rivoluzionaria. Realizzate con tessuti innovativi a più strati, capaci di assorbire il flusso senza compromettere la sensazione di asciutto, rappresentano un’alternativa concreta agli assorbenti usa e getta. Il loro successo si basa su tre fattori fondamentali: il risparmio economico, la riduzione dei rifiuti e l’impatto positivo sulla salute. Ciascuno di questi aspetti, preso singolarmente, potrebbe già convincere a fare il grande passo, ma insieme, formano un quadro che spinge a ripensare radicalmente le nostre abitudini. Dal punto di vista economico, rappresentano un piccolo investimento iniziale che si ripaga rapidamente. Consideriamo un semplice calcolo: una persona che utilizza assorbenti usa e getta spende tra 50 € e 100 € l’anno, a seconda della marca, del flusso e del numero di strati. In una vita, questa cifra può superare i 3.000 €. Le mutandine mestruali hanno prezzi variabili: i modelli di qualità costano in media tra 10 e 30 € e durano molti anni, se trattate con cura. È facile intuire quanto si risparmia già nel breve termine, soprattutto se si considera che ogni ciclo richiede pochi cambi al giorno grazie alla loro elevata capacità assorbente. In media, una donna può risparmiare tra 1.000 € e 3.000 € nel corso della sua vita solo sostituendo gli assorbenti usa e getta con le mutande mestruali, a seconda delle caratteristiche del proprio ciclo.

La primavera, con il suo clima mite e l’energia del risveglio naturale, è il momento perfetto per introdurre nuove abitudini più sostenibili e salutari. Sperimentare soluzioni ecologiche come le mutande mestruali permette non solo di ridurre l’uso di prodotti monouso, ma anche di abbracciare uno stile di vita più consapevole, facendo bene a sé stessi e all’ambiente. Che modello prediligere? Scegliere quello giusto può sembrare complicato, ma in realtà è un gioco da ragazze. Tutto parte dal tipo di flusso e dalle esigenze personali. Se è leggero o moderato, si punta su modelli sottili e discreti, perfetti per i primi o gli ultimi giorni del ciclo. Slip classici o brasiliani, ad esempio, offrono comfort e praticità senza risultare ingombranti.

Per chi deve gestire flussi più abbondanti, meglio andare sul sicuro con modelli ad alta assorbenza. Le versioni a vita alta sono ideali: garantiscono protezione extra e serenità, sia durante il giorno che durante il sonno. Per la notte, le mutande a vita alta e i boyshort (mini-pantaloncini) sono perfetti anche per chi si muove molto nel sonno.

Quando si fa sport, i modelli elasticizzati e aderenti diventano i migliori alleati, perché pronti a sostenere ogni scatto o salto. E non manca l’opzione glamour! Se si cerca qualcosa di più sexy, ci sono gli slip con dettagli in pizzo o design particolari, perché chi l’ha detto che praticità e stile non possano convivere? Per iniziare, si possono provare uno o due modelli diversi e scoprire quali soddisfano meglio le proprie necessità. Basta seguire le indicazioni sull’assorbenza, lavarle con cura e lasciarsi stupire da quanto queste novità sostenibili possano rendere il ciclo più semplice e senza pensieri.

I vantaggi sono tanti. Il beneficio forse più immediato è quello sulla salute. Gli assorbenti e i tamponi tradizionali possono contenere sostanze di sintesi irritanti per la pelle o alterare l’equilibrio del pH vaginale. A questo si aggiunge una preoccupazione crescente legata alla loro composizione. Un recente studio pubblicato nel 2024 su Environment International dal titolo “Tamponi come fonte di esposizione ai metalli” ha evidenziato la presenza di concentrazioni di diversi metalli tossici, tra cui piombo, cadmio e arsenico, nei tamponi analizzati. Negli Stati Uniti, tra il 52% e l’86% delle donne in età mestruale utilizza tamponi a base di cotone e/o rayon (viscosa). Nelle conclusioni dello studio si legge chiaramente: “L’uso di tamponi è una potenziale fonte di esposizione ai metalli”. Questi livelli di metalli sono comunque regolati da normative di sicurezza. Oltre a queste evidenze, è noto che l’uso prolungato di tamponi è associato al rischio, seppur raro, di sindrome da shock tossico (TSS).

Un aspetto cruciale è l’impatto ambientale. Ogni anno, miliardi di assorbenti e tamponi vengono smaltiti in discariche o, peggio, finiscono negli oceani di tutto il mondo. Questi prodotti sono particolarmente difficili da decomporre, poiché contengono plastica, cotone spesso coltivato con l’uso di pesticidi e altri materiali sintetici. Per dare un’idea, un singolo assorbente può impiegare fino a 500 anni per degradarsi completamente. Una vera e propria sfida per la nostra terra.

Ogni persona che le utilizza elimina dalla propria routine mensile decine di prodotti usa e getta, con un impatto che si moltiplica esponenzialmente se consideriamo le comunità intere. Tonnellate di rifiuti che evitiamo, semplicemente indossando nei nostri giorni clou questi ecologici slip assorbenti. È un atto di responsabilità verso il pianeta che, seppur piccolo, diventa enorme quando abbracciato su larga scala. Le mutande mestruali di qualità, acquistate in punti vendita di fiducia, sono realizzate con materiali ipoallergenici, pensati per essere a contatto con la pelle sensibile senza provocare irritazioni. Offrono una traspirabilità che riduce la possibilità di fastidi, migliorando complessivamente la qualità della vita durante il ciclo. Per scegliere con sicurezza, è sempre consigliabile leggere attentamente le etichette, che dovrebbero specificare chiaramente tutte queste caratteristiche.

C’è anche un aspetto psicologico che non va trascurato. Per molte rappresentano una liberazione dalle restrizioni tradizionali del ciclo. Nessun assorbente da cambiare in fretta nei bagni pubblici, nessun timore di cattivi odori o di macchie. Si indossano come un normale capo di biancheria intima, e questo gesto così semplice contribuisce a normalizzare e de-stigmatizzare l’esperienza mestruale, che ancora oggi è un tabù in molte culture. La capacità di assorbenza è superiore di diverse ore rispetto a un tampone o a un assorbente esterno e non lascia odori sgradevoli

Per garantire la loro durata e il mantenimento dell’igiene, è fondamentale seguire alcune accortezze nella fase di lavaggio. Una pratica comune ed efficace è l’utilizzo del percarbonato di sodio, un igienizzante naturale che permette di mantenere puliti i tessuti senza ricorrere a sostanze aggressive. Si tratta di un composto biodegradabile a basso impatto ambientale che si attiva in acqua calda, liberando ossigeno attivo. Questo lo rende ideale per rimuovere macchie ostinate come quelle di sangue e per igienizzare in profondità. A differenza della candeggina o di altri prodotti aggressivi come gli sbiancanti ottici, il percarbonato è delicato sulle fibre, non lascia residui ed è sicuro per la pelle.

Dopo l’uso, è consigliabile sciacquare immediatamente gli slip con acqua fredda per eliminare la maggior parte del sangue. Questo passaggio è cruciale per evitare che le macchie si fissino. Successivamente, si possono lavare in lavatrice assieme al resto del bucato seguendo alcuni semplici accorgimenti: inserirle in un sacchetto per il bucato per proteggerle durante il ciclo di lavaggio, scegliere un programma a temperatura media-bassa (40°C) e aggiungere un cucchiaio di percarbonato di sodio direttamente nel cestello, insieme al detersivo e a un ammorbidente ecobio.

Questo igienizzante aiuterà a rimuovere eventuali batteri e odori, mantenendole fresche e pronte per il prossimo utilizzo. Dopo il lavaggio, è importante stendere gli slip all’aria per farle asciugare, preferibilmente all’ombra. Meglio evitare l’uso dell’asciugatrice, che potrebbe danneggiare gli strati assorbenti e alterare l’efficacia del prodotto per mantenerle a lungo al meglio. In un’epoca in cui ogni gesto conta, scegliere gli slip mestruali è un atto di ribellione contro la società degli sprechi e il sistema usa e getta, oltre che un passo verso un futuro più consapevole. Non è solo una questione di stile, ma di sostanza.

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Il Fatto Quotidiano

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