Negata la libertà su cauzione a Puff Daddy, in attesa della sentenza. Rischia fino a 10 anni di carcere
- Postato il 3 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La giuria del processo federale a New York ha assolto Puff Daddy dalle accuse più gravi di associazione a delinquere, traffico di esseri umani per sfruttamento sessuale e racket ai danni dell’ex fidanzata Cassie Ventura e di un’altra donna identificata come “Jane”. Il magnate dell’hip-hop, che rischiava l’ergastolo, è stato tuttavia riconosciuto colpevole di traffico per la prostituzione, reato che prevede una condanna massima di 10 anni di reclusione.
Il produttore si è inginocchiato e ha pregato in aula dopo essere stato assolto mercoledì 2 luglio. Marc Agnifilo, avvocato di Puff Daddy, ha chiesto che il suo cliente fosse rilasciato immediatamente su cauzione in attesa della sentenza, affermando che “le assoluzioni avevano modificato il calcolo sulla necessità della sua detenzione”. I pubblici ministeri si sono opposti alla richiesta di rilascio. Il giudice Arun Subramanian ha negato la libertà su cauzione, affermando che il produttore – per ora – non ha dimostrare con prove chiare e convincenti “l’assenza di pericolo per alcuna persona o per la comunità”.
Dunque Puff Daddy è stato condannato per aver trasportato in aereo persone in tutto il Paese, comprese le sue fidanzate e prostitute, per avere rapporti sessuali, una violazione grave del Mann Act Federale. L’accusa è punibile fino a 10 anni di carcere, ma gli avvocati dell’ex magnate hanno affermato che, secondo le linee guida federali sulle pene, probabilmente affronterebbe circa due anni di carcere. I pubblici ministeri, citando la violenza di Puff Daddy, hanno affermato che le linee guida richiederebbero almeno dai quattro ai cinque anni. In carcere dal suo arresto di settembre, ha già scontato nove mesi.
Alla fine è stata un trionfo per Puff Daddy visto che la giuria- composta da otto uomini e quattro donne – lo ha assolto dalle accuse di associazione a delinquere e traffico sessuale. Quindi non avrebbe usato denaro, potere e una spaventosa forza fisica per manipolare le sue fidanzate in centinaia di maratone sessuali alimentate dalla droga con gli uomini. Il team della difesa ha sostenuto sempre che le donne erano partecipanti consenzienti e che nessuna delle sue violenze giustificava la gravità delle accuse.
Insomma non c’è ancora una data per la sentenza, quando il giudice deciderà sulla pena di Combs per la condanna per prostituzione. I funzionari federali coinvolti nel caso hanno commentato l’esito osservando che i reati sessuali “sono fin troppo presenti in molti aspetti della nostra società”.
“I newyorkesi e tutti gli americani vogliono che questa piaga venga fermata e che i colpevoli siano assicurati alla giustizia”, hanno dichiarato in una nota il procuratore degli Stati Uniti Jay Clayton, con sede a Manhattan, e Ricky J. Patel, a capo dell’ufficio di New York delle indagini sulla sicurezza nazionale federale. I giurati hanno deliberato per circa 13 ore nell’arco di tre giorni prima di annunciare il verdetto. Questo è arrivato dopo che martedì sera avevano dichiarato di aver deciso su quattro capi d’accusa, ma di essere rimasti bloccati su quello di associazione a delinquere. A
quel punto, il giudice ha intimato loro di continuare a deliberare e di mantenere segreto il verdetto parziale. Puff Daddy non ha testimoniato al processo, che ha visto la partecipazione di 34 testimoni e la proiezione di un video del rapper che aggredisce la sua ex fidanzata Cassie Ventura.
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