“Niente soldi a chi promuove l’antisemitismo”, approvata all’unanimità la mozione in Regione
- Postato il 3 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il conflitto in Medio Oriente protagonista stamattina in consiglio regionale. Dopo il gesto di Gianni Pastorino, che stamattina è entrato in aula avvolto da una bandiera palestinese “simbolo di un popolo oppresso”, l’assemblea ha votato all’unanimità una mozione presentata da Angelo Vaccarezza (Forza Italia) che impegna la giunta Bucci a negare fondi pubblici a realtà che promuovono l’antisemitismo o la cancellazione dello Stato di Israele.
Non sono stati discussi invece gli ordini del giorno pressoché speculari, proposti dallo stesso Pastorino e dalla capogruppo di Avs Selena Candia, che chiedevano di interrompere tutti i rapporti col governo israeliano. I due documenti, presentati fuori sacco, non hanno ottenuto le necessarie firme della maggioranza.
In particolare la mozione approvata, in ottemperanza alla EU Strategy on combating antisemitism and fostering Jewish life e alla Strategia nazionale di lotta all’antisemitismo, prescrive “un attento monitoraggio finalizzato ad assicurare che fondi e contributi pubblici regionali non siano indebitamente assegnati ad associazioni od organizzazioni che promuovano attività o manifestazioni che incitano all’odio o alla violenza nei confronti degli ebrei ovvero propugnano la distruzione, l’annientamento o la cancellazione dello Stato d’Israele ovvero negano o riducono la portata della Shoah“. La giunta deve anche impegnarsi a porre in essere “iniziative finalizzate a contrastare il preoccupante ritorno dell’antisemitismo”.
Il documento citava tra le premesse “l’aggressione di stampo terroristico” organizzata da Hamas il 7 ottobre che ha portato “alla morte di oltre 1.400 persone” e al “rapimento di 251 persone”, definita “il più sanguinoso e organizzato attacco contro gli ebrei dopo la Shoah”. Questo passaggio è stato poi stralciato dopo un breve confronto tra maggioranza e opposizione.
Come conseguenza della “ripresa” (il termine ha sostituito “inizio” nella nuova versione del testo) del conflitto nella Striscia di Gaza, il documento proposto da Vaccarezza denuncia “un inquietante ritorno dell’antisemitismo, talvolta celato dietro forme ideologicamente estreme di antisionismo” e punta il dito contro “numerose manifestazioni e cortei di carattere antisemita” che “hanno non di rado assunto carattere violento”. In Liguria si menziona l’episodio del 27 novembre 2023, quando “un rabbino è stato pesantemente insultato in quanto ebreo e minacciato di morte da un uomo con un cacciavite”.
Non sono mancate tuttavia le polemiche in aula. “Dobbiamo intervenire perché nessuno possa permettersi di negare la Shoah, discriminare gli ebrei, raccontare una verità diversa sul pogrom del 7 ottobre che ha dato inizio a una delle pagine più nere e tragiche che spero si possa chiudere, e non lo possa fare con fondi regionali – ha spiegato Vaccarezza -. Se oggi in Israele ci sono 10 milioni di persone è perché l’Europa era diventato un posto insicuro per gli ebrei. In Italia si festeggia la guerra di liberazione, a volte la guerra serve per liberarsi da coloro che non vogliono la pace“.
“Parole vergognose” secondo Davide Natale, segretario regionale del Pd: “È inesatto dire che si festeggia la guerra di liberazione, si festeggia la Liberazione e non la guerra”. Perplesso anche Gianni Pastorino della Lista Orlando: “Critico totalmente l’attentato di Hamas e ho sempre rifiutato l’idea che Hamas fosse il popolo palestinese, mentre altri pensavano che fosse una bandiera. A fronte di un attentato che io considero barbarico accettiamo una violazione dei diritti umani?”. “Il documento è migliore di come è stato presentato, per questo voteremo a favore”, ha annunciato Simone D’Angelo prima che la capogruppo di Avs Selena Candia proponesse di sospendere la seduta per modificare le premesse.
L’ordine del giorno fuori sacco presentato da Pastorino – che non ha ottenuto le firme della maggioranza e perciò non è potuto approdare subito in aula – avrebbe impegnato la giunta regionale a “sospendere ogni rapporto istituzionale, promozionale o economico tra la Regione Liguria – incluse agenzie, enti e società partecipate – e i rappresentanti del Governo israeliano attualmente in carica o soggetti a esso direttamente riconducibili, salvo quelli motivati da chiara volontà di cessazione del conflitto in atto e dal rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale”. Anche Candia ha depositato un documento analogo.
Respinte due mozioni presentate da Stefano Giordano (M5s) e Selena Candia (Avs) contro il piano di riarmo della Commissione europea. L’opposizione ha votato a favore, ma il centrodestra si è espresso contro in modo compatto. “La maggioranza ha chiaramente dimostrato di non essere realmente dalla parte dell’aggredito. Non lo è stata ieri, non lo è oggi e non lo sarà nemmeno domani perché chiunque abbia studiato e sia dotato di un minimo di buon senso sa che le armi non portano pace. Sa che quando si investe in armamenti, a pagare sarà quasi sempre un innocente inerme. Il genocidio che si sta consumando a Gaza ne è la prova provata: oltre 60mila morti, tra cui migliaia di bambini, meritano una politica capace di fermarsi e interrogarsi sull’inopportunità della corsa al riarmo”, il commento di Giordano.