No alle manipolazioni del 25 aprile: le celebrazioni devono concludersi a Dongo il 27

  • Postato il 24 aprile 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

Il 25 aprile è la data più importante del nostro paese. La Festa della Liberazione, che ricorda contemporaneamente la fine della guerra, la sconfitta del regime nazifascista e la vittoria di quel movimento di popolo che fu la lotta partigiana, è la pietra miliare della nostra Repubblica, la vera data di nascita della Repubblica.

Non a caso il significato del 25 aprile è oggetto di una furibonda lotta politico culturale: ovviamente le destre fasciste minimizzano e si producono in spericolati contorsionismi lessicali per coprire il fatto che considerano il 25 aprile un giorno di lutto. Quest’anno poi il governo di destra cerca di cogliere due piccioni con una fava utilizzando la scomparsa di Papa Francesco – che per il suo messaggio universalistico di pace, giustizia sociale, difesa dell’ambiente e per la sua sottolineatura del protagonismo sociale era quanto più distante vi possa essere dalla destra – proprio per mettere la mordacchia alla Festa della Liberazione. Non poche amministrazioni comunali di destra come di centro sinistra hanno così “annullato” le commemorazioni del 25 aprile, insultando la memoria dei partigiani e facendo rivoltare il povero Francesco nella bara prima ancora di essere finito nella tomba.

Non è però solo la destra fascitoide a “subire” la Festa della Liberazione. Gli oltranzisti atlantici – come il partito radicale – cercano in tutti i modi di appiattire il 25 aprile sull’azione delle forze armate statunitensi, facendo scomparire la lotta partigiana così come il ruolo dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazifascismo.

Anche nel centro sinistra i revisionismi si sprecano nel tentativo di nascondere che proprio grazie alla lotta partigiana l’Italia ha potuto dotarsi di una Costituzione in cui si dice espressamente che il nostro paese “ripudia la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali”. La Costituzione non dice che “l’Italia ritiene necessaria la guerra al fine di ottenere la pace che noi riteniamo giusta” ma dice proprio che ripudiamo la guerra. È un passaggio intollerabile per i novelli “militaristi democratici” che cercano di piegare il significato della festa del 25 aprile alla loro criminale scelta guerrafondaia.

Nel festeggiare il 25 aprile dobbiamo quindi sapere che la lotta politico culturale per l’affermazione del suo significato è tutt’altro che terminata: continuerà nei decenni a venire e saremo purtroppo un po’ più soli nel proseguirla perché poco per volta gli eroici partigiani non sono più tra noi.

Mai più fascismo, mai più guerra e parimenti la sottolineatura del fatto che il popolo italiano è stato in grado, attraverso una “minoranza di massa” di prendere in mano il proprio destino e di determinare la propria storia sono i grandi insegnamenti che in questo 25 aprile dobbiamo sottolineare. Oggi, mentre i venti di guerra soffiano potenti, mentre le destre fascistoidi allargano il loro consenso, mentre i popoli vengono educati alla passività e al senso di impotenza, ancora più necessario di ieri è il ripetere “ora e sempre resistenza!”.

In questo quadro spicca un fatto che per il suo valore simbolico assume un carattere generale: la vicenda di Dongo. Da vari anni manipoli di fascisti si danno appuntamento nel luogo ove venne arrestato Mussolini per oltraggiare a suon di “presente” e braccia tese la lotta partigiana e la Festa della Liberazione. Quest’anno l’appuntamento sarà nella mattinata del 27 aprile.

Rivolgo quindi a tutte e tutti gli antifascisti l’appello ad essere Presenti a Dongo il 27 mattina per svolgere una gioiosa e partecipata manifestazione antifascista che sovrasti con i canti e gli slogan la lugubre liturgia fascista che verrà inscenata da coloro che della morte – degli altri – hanno fatto la loro religione. Questi portatori di morte non possono avere l’ultima parola: le celebrazioni del 25 Aprile debbono concludersi a Dongo il 27 con un grande e festoso appuntamento antifascista!

Al seguente indirizzo potete avere maggiori informazioni sull’appello che ha convocato la manifestazione antifascista di Dongo e sullo svolgimento della stessa. L’appuntamento è per domenica 27 aprile ore 9:00 a Dongo (CO), Piazza Paracchini.

L'articolo No alle manipolazioni del 25 aprile: le celebrazioni devono concludersi a Dongo il 27 proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti