No alle mozioni su Gaza a scuola, la dirigente del Lazio risponde alle critiche: “I collegi dei docenti servono ad altro”

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’Ufficio scolastico regionale del Lazio finisce nella bufera. A caricare di tensione il ritorno in classe è una circolare, protocollata come “riservata”, inviata nei giorni scorsi ai presidi dalla dirigente dell’Ufficio Paola Sabatini: “La rilevanza degli eventi geopolitici in corso è una tematica su cui si invitano le SS.LL. a garantire la massima serenità nell’organizzazione di occasioni di confronto e di dibattito nell’ambito delle occasioni didattiche. Tanto premesso, è necessario sottolineare l’esigenza di assicurare le specificità dei luoghi e dei momenti della vita scolastica, quali le riunioni degli organi collegiali, che devono essere esclusivamente finalizzate alla trattazione delle tematiche relative al buon funzionamento dell’istituzione scolastica e sottratte a qualunque altra finalità”. Insomma, un garbato invito ai docenti a evitare di parlare di Gaza nell’ambito delle riunioni di organismi scolastici come i collegi docenti.

A denunciare per primi la vicenda sono stati i rappresentati dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, parlando di “grave repressione contro libertà di pensiero dei docenti”: per loro, la circolare è “stata scritta contro le mozioni che molti collegi docenti stanno presentando”. A contestare (in parte) Sabatini anche l’associazione Dirigenti scuola del Lazio, che in un comunicato ufficiale scrive: “Plaudiamo al contenuto, incontestabile sul piano strettamente normativo, motivato dalla circostanza che diversi collegi dei docenti, esorbitando dal perimetro delle proprie competenze istituzionali stanno presentando mozioni finalizzate a deliberare su questioni extrascolastiche di natura geopolitica da riservare, semmai, al dibattito e confronto associativo o sindacale. Ciò che non comprendiamo è la necessità, da parte del direttore di parlare “sottovoce”, attribuendo carattere di riservatezza ad un’indicazione operativa che, proprio in quanto ineccepibile in punto di diritto, avrebbe ben potuto e dovuto assumere connotati ufficiali”. La Flc Cgil ha giudicato “inopportuna” la nota della dirigente, le consigliere regionali del Pd Eleonora Mattia e Emanuela Droghei hanno chiesto al Presidente Francesco Rocca come intenda intervenire, mentre la senatrice dem Cecilia D’Elia ha annunciato un’interrogazione in Parlamento.

Dagli uffici del ministero, però, il polverone mediatico suona come una strumentalizzazione. A dare la sua versione al fattoquotidiano.it è la stessa dirigente Sabatini, stupita dal clamore suscitato dalle sue dichiarazioni: “Credo di aver scritto in un italiano comprensibile a tutti. Nell’incipit ho parlato di confronto e di dibattito garantendo il pluralismo necessario in questo momento storico per affrontare le questioni con serenità”. Insomma, nessun divieto, intromissione o repressione. “Ho solo ribadito il ruolo dei collegi docenti in un’ottica organizzativa. Anche noi adulti, soprattutto chi insegna, dobbiamo rispettare delle regole”. E sulla “riservatezza” della comunicazione sorride: “Ma davvero qualcuno pensa che non sapessi che questa circolare sarebbe andata oltre gli uffici dei presidi? È stata solo una forma di delicatezza, una formalità burocratica che si usa”.

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Il Fatto Quotidiano

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