Nordio: “In Ue ha vinto l’Italia, l’abuso d’ufficio non sarà obbligatorio”. Antoci (M5s): “Falso, il reato va reintrodotto”
- Postato il 4 dicembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Carlo Nordio accusa Giuseppe Conte di diffondere fake news: “L’abuso d’ufficio è stato stralciato dalla direttiva europea anticorruzione“. Dal Movimento 5 stelle gli rispondono l’opposto: “Dimostra confusione giuridica, l’Italia è rimasta isolata”. Ognuno tira l’acqua al proprio mulino sull’accordo raggiunto martedì dal trilogo – il tavolo informale tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue – che ora dovrà essere ratificato da un voto dell’Eurocamera. La proposta di direttiva, elaborata dopo lo scandalo Qatargate, era rimasta bloccata a lungo per le resistenze dell’Italia, che voleva evitare a tutti i costi la reintroduzione del reato di abuso d’ufficio cancellato dalla legge Nordio. Alla fine si è arrivati a un compromesso: la fattispecie è stata inserita ma con un altro nome (“Esercizio illecito di funzioni pubbliche”) e lasciando agli Stati ampia libertà su quali condotte dei pubblici ufficiali incriminare. In questo modo il governo di Roma potrà provare a sostenere che la previsione della direttiva sia già “coperta” da altri reati. Di fatto però il testo approvato sancisce l’obbligo per il nostro Paese di criminalizzare almeno una parte del “vecchio” abuso d’ufficio. E così martedì sera, subito dopo il via libera, Conte ha parlato di “brutta figura per l’Italia“: “In un’Europa travolta da un nuovo scandalo corruzione, dobbiamo anche fare la figura degli ultimi della classe sul tema della legalità”.
Dopo due giorni di silenzio, giovedì Nordio ha risposto al leader 5 stelle dando una versione del tutto opposta: “La direttiva sull’anticorruzione è stata approvata il 2 dicembre accogliendo le istanze dell’Italia, sostenute dalla maggioranza degli altri Stati membri. Alla fine, il reato di abuso d’ufficio, originariamente previsto, è stato completamente stralciato. Hanno evidentemente convinto le nostre argomentazioni: l’Italia ha altri e molti reati (più di 17 fattispecie) che combattono i comportamenti illeciti dei pubblici funzionari”, afferma il ministro della Giustizia. “Sorprende che un esponente dell’opposizione, che è anche un giurista, possa storpiare la narrazione dei lavori della Commissione”, attacca. A rispondergli in brevissimo tempo è Giuseppe Antoci, eurodeputato pentastellato e relatore della direttiva: “Stupiscono le dichiarazioni del Ministro della giustizia per la confusione giuridica e l’assenza di una rigorosa analisi del testo. L’articolo 11 del testo prevede l’obbligo di recepire il reato di “esercizio illecito di funzione pubblica”, proprio il nostro ex abuso d’ufficio, nell’ordinamento giuridico italiano. Una valutazione confermata dai servizi giuridici del Parlamento europeo. La verità è che in Consiglio su questo testo l’Italia è rimasta isolata”, sostiene. “Il ministro Nordio inizi a lavorare sulla proposta da portare al Parlamento italiano per recepire questa direttiva una volta approvata. Sulla lotta alla corruzione e sulla legalità non si possono ammettere pressapochismi”, conclude.
D’altra parte, che il governo non sia entusiasta del testo lo dimostra la bocciatura di un ordine del giorno presentato alla Camera della deputata Valentina D’Orso, capogruppo M5s in Commissione Giustizia, che impegnava l’esecutivo a “intraprendere tutte le necessarie iniziative, nelle opportune sedi istituzionali nazionali ed europee, volte a una rapida approvazione della proposta di direttiva”. “Con il parere contrario all’odg il governo ci preannuncia che non intende recepire la direttiva anticorruzione”, accusa D’Orso. “Il Paese che era avanguardia nel mondo con la legge Spazzacorrotti si sta riducendo ad essere fanalino di coda e uno Stato canaglia su questo tema fondamentale per la legalità, per colpa di un governo scellerato. Noi non vogliamo lasciare soli e indifesi i cittadini esposti a abusi di potere, clientelismi e soprusi come i favoritismi nei concorsi e nelle liste d’attesa nella sanità. Noi difendiamo i cittadini onesti e combattiamo il cuffarismo”, conclude.
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