Nuova sconfitta per il principe Harry: “Lui e Meghan non hanno alcun diritto a pretendere la scorta reale”. La Corte d’appello boccia il ricorso

  • Postato il 2 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La corte ha deciso: il principe Harry non ha alcun diritto a pretendere una scorta pagata dal Ministero dell’Interno inglese durante le sue visite (sempre più rare) nel Regno Unito. La sentenza inesorabile che mette fine a una disputa che si trascinava dal 2020 e’ stata letta oggi dal presidente del collegio giudicante della Corte d’Appello di Londra. Ad ascoltarlo, i legali del principe che, questa volta, forse non casualmente, e’ rimasto a Montecito, in California. Tutto era partito dalla ostinata determinazione del duca del Sussex di pretendere ciò che era stato negato a sua madre Lady Diana e poi, dopo il suo divorzio dalla famiglia reale, anche a lui e alla sua nuova famiglia creata con Meghan Markle.

I membri della corona che smettono di avere una funzione ufficiale per conto della monarchia non hanno più diritto alla sicurezza pagata dai contribuenti ed erogata dal ministero dell’interno. La regola vale per tutti ma Harry non lo ha mai accettato facendone una questione di principio. Nella sua ostinazione c’era anche il desiderio di dimostrare che se Lady D fosse stata seguita dagli agenti della sicurezza della polizia britannica, l’incidente che le costò la vita sotto al ponte dell’Alma a Parigi non sarebbe mai accaduto. Per rafforzare la sua posizione, i suoi legali avevano anche fatto appello ad un profilo di natura più personale e umana del principe che, vedendosi negare questa scorta sarebbe sarebbe stato “declassato” rispetto ai membri della cerchia stretta del re e suoi pari grado. Ma queste ragioni non sono state giudicate sufficienti per addebitare ai sudditi il pagamento della scorta per il “principe ribelle” che ha sbattuto la porta in faccia alla sua storia, alla sua famiglia e al ruolo che era stato chiamato a coprire per dovere di nascita, essendo il quinto in linea di successione al trono.

Di più, secondo alcuni tabloid, Harry avrebbe anche condiviso una teoria tutta sua con alcuni amici, secondo la quale, questa decisione presa quando decise di trasferirsi in California sarebbe stata “appoggiata” dalla sua famiglia sperando così di spingerlo a rinunciare al suo progetto e restare in Inghilterra.
Il ministero, comunque, non sarebbe stato del tutto categorico. Ogni caso, ogni situazione verranno valutati singolarmente e se ci dovessero essere pericoli, ogni volta che Harry si recherà nel Regno Unito, solo o con la sua famiglia, ci sarà comunque una adeguata presa in esame caso per caso.
Questo è il massimo che la sentenza d’appello ha potuto dare a Harry che si era già visto recapitare verdetti contrari alle sue aspettative nei livelli precedenti del processo.

Non solo: il giudice dell’Alta Corte aveva già addebitato al principe il pagamento delle spese legali ed il fatto che nelle udienze precedenti lui fosse volato a Londra mentre questa volta abbia deciso di non farlo lascia ben intendere che non ci fossero buone speranze nell’aria.
Non sempre può andare bene, Harry infatti aveva già chiuso un’altra partita giudiziaria di recente, trovando un accordo con l’editore dei tabloid che aveva accusato di utilizzo di mezzi inadeguati per spiare lui e la sua vita. La determinazione con la quale il minore di casa Windsor continua a creare imbarazzi al sovrano e al futuro re, William, non saranno certo passati inosservati a corte, questa volta la corte reale che tutto sogna tranne di vedere i suoi membri entrare nelle aule di giustizia.

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