Nuova variante Covid, esplodono di nuovo i contagi in tutta Italia: ecco i sintomi che preoccupano gli esperti

  • Postato il 11 settembre 2025
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  • Di Blitz
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La diffusione della variante Covid Stratus ha causato un nuovo aumento significativo dei casi di infezione in Italia.

Secondo il recente report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel periodo compreso tra il 28 agosto e il 3 settembre sono stati confermati 2.050 nuovi contagi, il numero più alto registrato dall’inizio dell’anno. Questo dato evidenzia come il virus, pur in una fase avanzata della pandemia, continui a manifestarsi con nuove mutazioni e a influenzare l’andamento epidemiologico nazionale.

La variante Stratus si è affermata tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate 2025 come una nuova sottolinea del ceppo Omicron del virus SARS-CoV-2. La sua rapida diffusione ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) a inserirla nella lista delle varianti “sotto osservazione”. Questa classificazione, pur non implicando necessariamente un aumento della gravità della malattia, permette un monitoraggio approfondito della trasmissibilità, della severità dei sintomi e della capacità di eludere la risposta immunitaria.

I sintomi più comuni riscontrati in pazienti infettati dalla variante Stratus presentano analogie con quelli delle precedenti ondate, ma con alcune peculiarità cliniche. In particolare, i medici segnalano una forte infiammazione della gola, descritta come una “sensazione di taglio” o “gola a rasoio”, spesso accompagnata da una rauceedine marcata. Questa sintomatologia è piuttosto distintiva rispetto alle varianti precedenti.

Altri sintomi frequenti sono la febbre di grado medio, la tosse secca persistente e, in alcuni casi, il ritorno di disturbi come anosmia e ageusia — la perdita rispettivamente dell’olfatto e del gusto — sintomi che erano stati più comuni nelle fasi iniziali della pandemia ma che nelle ondate recenti erano diventati meno ricorrenti. Rimangono inoltre presenti i classici segni influenzali, quali spossatezza, dolori muscolari e malessere generalizzato.

Gestione dei casi e raccomandazioni sanitarie

Attualmente, l’isolamento domiciliare obbligatorio non è più previsto per chi risulta positivo al SARS-CoV-2, né tramite tampone molecolare né antigenico rapido. Tuttavia, il Ministero della Salute raccomanda di adottare comportamenti responsabili per limitare la diffusione del contagio. Tra le principali indicazioni vi sono:

  • Indossare la mascherina chirurgica o FFP2 in presenza di altre persone.
  • Restare a casa se si manifestano sintomi fino alla loro completa scomparsa.
  • Mantenere un’adeguata igiene delle mani.
  • Evitare luoghi affollati e contatti con soggetti fragili, immunodepressi o donne in gravidanza.
  • Limitare l’accesso a ospedali e strutture residenziali per anziani, soprattutto per chi opera nel settore sanitario.

Per chi è entrato in contatto stretto con un positivo, non sono previsti vincoli di quarantena, ma si raccomanda di monitorare eventuali sintomi e, in caso di comparsa, eseguire un test diagnostico. Anche in assenza di sintomi, è consigliato limitare i contatti con persone a rischio.

La COVID-19, malattia respiratoria causata dal virus SARS-CoV-2, continua a rappresentare una sfida globale.
Il contesto epidemiologico e le caratteristiche del virus(www.blitzquotidiano.it)

La COVID-19, malattia respiratoria causata dal virus SARS-CoV-2, continua a rappresentare una sfida globale. Il virus si trasmette principalmente per via aerea attraverso le goccioline respiratorie e può colpire sia il tratto respiratorio superiore che quello inferiore. Il periodo di incubazione medio è di circa 5,1 giorni, con una contagiosità che può manifestarsi anche prima della comparsa dei sintomi.

Nonostante il calo delle restrizioni obbligatorie, la diffusione di varianti come Stratus evidenzia come il virus mantenga una capacità di evoluzione che può modificare il quadro clinico e l’andamento della pandemia. La mortalità globale per COVID-19 si attesta mediamente tra lo 0,5% e l’1%, con una variabilità significativa in base all’età e alle condizioni di salute preesistenti.

I sintomi tipici della malattia includono febbre, tosse, cefalea, dispnea, dolori articolari e muscolari, astenia e disturbi gastrointestinali. Tra i segni distintivi di COVID-19 vi sono l’anosmia e l’ageusia, che possono comparire già nelle fasi iniziali. Nei casi più gravi, la malattia può evolvere in polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto, sepsi e shock settico.

Il monitoraggio delle varianti e la sorveglianza epidemiologica rimangono attività fondamentali per la gestione della pandemia
Monitoraggio e prevenzione: le strategie attuali (www.blitzquotidiano.it)

Il monitoraggio delle varianti e la sorveglianza epidemiologica rimangono attività fondamentali per la gestione della pandemia. La classificazione delle varianti “sotto osservazione” consente di intervenire tempestivamente con misure di prevenzione mirate, senza scatenare allarmismi eccessivi ma garantendo un controllo rigoroso.

Le campagne vaccinali continuano a rappresentare lo strumento principale per ridurre la gravità della malattia e contenere l’impatto sui sistemi sanitari. L’efficacia dei vaccini attuali è costantemente valutata rispetto alle nuove sottolinee emergenti, con aggiornamenti che tengono conto delle mutazioni del virus.

In questa fase, la collaborazione tra cittadini e istituzioni sanitarie è essenziale per mantenere alta l’attenzione e adottare comportamenti volti a prevenire focolai, soprattutto tra le categorie più vulnerabili. L’uso consapevole della mascherina, l’igiene delle mani e il rispetto delle indicazioni sanitarie rappresentano ancora un valido presidio contro la diffusione del virus.

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Blitz

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