“Ogni tanto i cani in sala bisticciano ma non abbiamo mai dovuto dividerli. È già abbastanza avere a che fare con gli umani”: è boom di cinema dog friendly

  • Postato il 1 settembre 2025
  • Animal House
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Guardando un film vi capita di pensare che il tale attore o la tale attrice recitano “da cani”? I cani in alcuni cinema sono anche in sala. In Gran Bretagna, ad esempio, i cinema dog friendly sono apparsi per la prima volta una decina di anni fa e dopo il Covid sono aumentati in maniera significativa, come riporta Il Guardian. “È una questione di comunità”, afferma il vicedirettore del Greenwich Picturehouse Mike Miles. “Dà alle persone la possibilità di incontrare i loro cani e di venire a rilassarsi. Per noi si tratta di offrire quest’esperienza. E ovviamente possiamo guardare i teneri cani quando entrano e fargli un sacco di coccole”.

Ma come funziona un cinema per cani? “Sono posti a sedere non assegnati, basta scegliere un posto quando si arriva”, fa sapere un addetto al servizio clienti alla testata britannica. “E non è necessario prenotarne uno per il cane”. La fotografa Irina Werning aggiunge: “Ci sono 18 cinema che offrono questo servizio solo a Londra e altri in tutto il Regno Unito. Credo che ce ne sia uno anche a Parigi”.

Alcune sale, come la catena Picturehouse, consente agli amici a 4 zampe di salire anche sui sedili, a patto che si utilizzi una delle coperte in pile fornite. Nei giorni particolarmente caldi le vendite vengono ridotte a metà della capienza per garantire spazio a sufficienza. Inoltre, il volume del film viene leggermente abbassato e le luci della sala sono fiocamente accese. “Ci sono occasioni in cui i cani non vanno d’accordo, piccoli battibecchi, diciamo”, racconta ancora Miles. “Ma non abbiamo mai dovuto separarli, il che è un bene, è già abbastanza avere a che fare con gli umani“.

E in Italia qual è la situazione? Tgcom riferisce come a Milano nel 2018 il Cinemino abbia aperto la strada con il “Cinebau”; la scorsa estate il cinema Anteo ha invece sperimentato la rassegna “AristoPets”, mentre a Roma è stata La Casa del Cinema, centro culturale all’interno di Villa Borgese, a sperimentare in questo senso. Infine Torino, con diverse sale più o meno indipendenti, che hanno tentato il medesimo esperimento.

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Il Fatto Quotidiano

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