Ottobre 2025: a Rovigo arriva la prima grande monografica dedicata a Rodney Smith

  • Postato il 2 agosto 2025
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  • Di Artribune
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Di composizione rigorosa, avvolti da un’aurea elegante e surreale che ha richiamato paragoni con le opere del pittore René Magritte, al cinema di Alfred Hitchock e Wes Anderson. Così si presentano gli scatti di Rodney Smith (New York, 1947 . Palisades, 2016), realizzate con il solo ausilio di pellica e luce naturale, mai ritoccate, contraddistinte da una straordinaria precisione formale. A dedicare una grande mostra al celebre fotografo newyorkese è Palazzo Roverella a Rovigo con Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale, curata da Anne Morin e visibile dal 4 ottobre fino al primo febbraio 2026. 

Chi era il fotografo Rodney Smith

Allievo di Walker Evans, influenzato da Ansel Adams e ispirato dall’opera di Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson e William Eugene Smith, Rodney Smith ha visto i suoi scatti apparire su pubblicazioni di spicco quali TIME, Wall Street Journal, The New York Times, Vanity Fair e molte altre. Smith ha ottenuto grandi riconoscimenti per la sua fotografia di moda in collaborazione con rinomati marchi tra cui Ralph Lauren, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman. L’estetica di Smith mostra evidenti parallelismi con la tradizione cinematografica, e si avvale di netti rimandi all’opera di registi del calibro di Hitchcock, Anderson e Terrence Malick, e a leggende del cinema muto come Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd.

La mostra “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale” a Palazzo Roverella

Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche: La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei, Attraverso lo specchio, Il tempo, la luce e la permanenza, Passaggi. La maggior parte delle opere esposte sono in bianco e nero, a testimonianza del fatto che Smith ha iniziato a lavorare con il colore solo a partire dal 2002. Come spiega lo stesso fotografo: “Dopo quarantacinque anni e migliaia di rullini, provo ancora questo amore incondizionato per la pellicola in bianco e nero. Tuttavia, contrariamente a quanto pensavano molti miei conoscenti, ho cambiato idea e circa otto anni fa ho iniziato a scattare anche a colori. Assolve a una funzione diversa per me, e ne parlerò più avanti, tuttavia non c’è niente per me come l’oscurità e la sfolgorante intensità del bianco e nero. È un’astrazione che avviene per aggiunta. Sì, c’è molto più colore nel bianco e nero di quanto non ve ne sia nel colore”.

A Rovigo gli scatti di Rodney Smith: ogni immagine è “eterea ed estatica”

Ogni immagine creata da Smith, con la cura e la precisione di un orafo, è un tentativo sempre nuovo di ricreare questa armonia divina e di raggiungere uno stato superiore, anche solo per un istante”, spiega la curatrice Anne Morin. “Ogni immagine è eterea ed estatica. (…) In qualsiasi punto dell’immagine si posi lo sguardo, l’occhio è immediatamente sedotto dalla grazia, dalla raffinatezza, dallo squisito accostamento di forme e contro forme, dalla diversità delle materie e dalla ricchezza narrativa che eccelle per sobrietà, parsimonia e silenzio”.

Valentina Muzi

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Autore
Artribune

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