“Papà ci picchiava, scappavamo per chiedere aiuto, arrivava la polizia ma mamma non denunciava. Ho avuto due aborti”: il racconto di Karina Cascella
- Postato il 2 novembre 2025
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 - Di Il Fatto Quotidiano
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                                                                            Nel salotto di “Verissimo”, ieri sabato 1 novembre, Karina Cascella ha raccontato alcuni momenti difficili della sua vita e il desiderio di diventare di nuovo mamma. Inoltre ha confessato di aver avuto due aborti spontanei negli scorsi anni. “Conosco bene l’importanza delle sorelle ed è anche per questo che credevo che fosse importante per mia figlia Ginevra avere un fratello o una sorella”, ha detto la Cascella.
Karina Cascella sta da nove anni con Max Colombo: “Con Max desideravo un secondo figlio e ci abbiamo provato. Ci siamo anche riusciti perché la prima gravidanza l’ho avuta nel 2019, ma ho perso il bambino. La seconda a febbraio del 2020, ma tra maggio e giugno ho scoperto che non c’era più il battito e di averlo perso di nuovo“. L’ex protagonista di “Uomini e Donne” è mamma di Ginevra, nata nel 2010, avuta dalla relazione con Salvatore Angelucci.
“Mi sentivo inadeguata, inadatta, come se il mio corpo non facesse ciò per cui è nato. – ha detto – Mi sembrava assurdo non riuscire ad avere un altro figlio. Sono entrata in un tunnel. È stato un momento brutto in cui Max mi è stato molto vicino. Spero ancora che qualcosa possa succedere. Mi reputo comunque una persona fortunata, ma se dovesse arrivare un secondo figlio sarei felicissima”.
Poi i ricordi si fanno più dolorosi, quelli legati alla sua famiglia: “L’alcol e gli anti depressivi hanno portato papà ad essere un uomo violento. La vita mia, delle mie sorelle e di mia madre ruotava intorno al fatto di come lui rientrava a casa la sera. Ci picchiava, noi scappavamo. Mamma ci metteva a letto vestite perché così potevamo fuggire in fretta. Io suonavo ai vicini per chiedere aiuto e loro ci aprivano, poi arrivava la polizia. Ma mamma non raccontava nulla. Erano altri tempi, non c’era indipendenza economica e così tornavamo a casa, e tutto ricominciava con la paura”.
Il padre è morto per tumore al pancreas: “Sapevo che stava per morire ma non ce l’ho fatta, non me la sentivo di vederlo. Prima che morisse gli ho detto che mi dispiaceva, ma che non lo perdonavo. Lui mi ha guardata pentito, consapevole che forse chiedeva troppo. L’ho perdonato con il tempo, l’ho fatto per me stessa, per essere una persona migliore”.
La madre è poi caduta in depressione per il dolore: “Mi ricordo quando tornavo a casa da scuola: stava seduta su un divanetto, con le tapparelle abbassate, senza voglia di vivere. Poi l’ictus ed era diventata un’altra persona. Un giorno, in ospedale, mi ha parlato come se fossi un’estranea. Mi ha detto: ‘Ho tre figlie, puoi dire a Karina di occuparsi delle sorelle e in particolare della più piccola, Sunny’. In quel momento ho capito che l’avevo persa del tutto. Le ho promesso che mi sarei occupata delle mie sorelle, e così è stato”.
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