“Papa Francesco si è battuto per valorizzare le persone con disabilità senza pietismo e abilismo”

  • Postato il 26 aprile 2025
  • Diritti
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

Papa Francesco e le persone con disabilità considerate “prima di tutto persone con pari diritti e opportunità”, con una significativa “opposizione alla cultura dello scarto”, sottolineando l’importanza del “lavoro come unzione di dignità” e garantendo “un’adeguata accessibilità universale” senza barriere come “finalità da conseguire”. Il primo pontefice gesuita e non europeo, scomparso a 88 anni il 21 aprile, nel corso dei 12 anni di pontificato ha più volte affrontato il tema disabilità, facendo anche delle forti critiche alle condizioni in cui vivono milioni di donne e uomini. Lo ha fatto, in particolare, nel corso del G7 “Inclusione e Disabilità” in Umbria (14-16 ottobre 2024) parlando, tra le varie cose, di “servizi personalizzati da garantire e non assistenzialismo”, “massima attenzione dei governanti ai più fragili”, “possibilità di scelta del cammino personale di vita” (indipendente, ndr), oltre al valore della “persona con abilità diverse come dono prezioso per la società” da salvaguardare il più possibile.

Si è rivelato molto empatico e sensibile al tema delle disabilità, sempre disponibile all’incontro con le organizzazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità. Ilfattoquotidiano.it ha contattato diverse associazioni, tutte concordi nel valutare Bergoglio come “il pontefice che più di tutti si è prodigato nel valorizzare le persone con disabilità senza pietismo e abilismo”. “Si è speso per garantire uguaglianza e salvaguardare dignità, un Papa rivoluzionario che ha rotto il protocollo anche sui temi delle disabilità, ponendo l’accento sulle diversità”. A dirlo a ilfattoquotidiano.it è Renato Di Carlo, vice presidente dell’Associazione nazionale sordi. “Il Papa”, aggiunge concorde Di Carlo, “sosteneva che la fragilità va rispettata, non cancellata, creando sinergie per creare accoglienza e tutele delle fragilità con una partecipazione attiva di questi umani che meritano rispetto”. Lascia un’eredità di misericordia e inclusione. Il suo magistero ha sempre promosso i valori umani attraverso gesti concreti verso i più fragili e gli emarginati. “Francesco ha ribadito più volte il diritto delle persone con disabilità a ricevere i sacramenti e a partecipare attivamente alla vita ecclesiale, in quanto soggetti attivi di evangelizzazione. Ha sollecitato la formazione specifica per operatori pastorali e l’eliminazione di barriere architettoniche e culturali, affermando che la vulnerabilità appartiene all’essenza dell’uomo”, afferma Cristina Finazzi, portavoce del Comitato Uniti per l’Autismo. Un messaggio d’amore per l’umanità da non perdere. Per Teresa Bellini, referente lombarda di Confad “Papa Francesco è stato un vero rivoluzionario nel suo sguardo ai “diversi”. Nella sua visione aperta si riconoscono le famiglie con disabilità che lottano per il riconoscimento del diritto ad una vita degna di essere vissuta”. Bellini vuole ricordare la frase bergogliana: “Dobbiamo partire dallo smettere di parlare di loro ma cominciare a parlare di noi”.

Anche Alessandra Corradi, presidente di Genitori Tosti in Tutti i Posti, elogia il pontefice sudamericano. “Predicava la centralità della persona a prescindere dalle condizioni di vita. E’ stato riformatore”, spiega Corradi, “anche dentro la chiesa a beneficio delle persone con disabilità. Papa Francesco ha attuato, dopo molti anni di attesa, una riforma radicale nel catechismo per cui finalmente le persone con disabilità sono state accolte per davvero”. Un’apertura reale per tutti, uno spartiacque rispetto al passato. “Prima succedeva che i bambini con disabilità non potessero accedere alla prima comunione o alla cresima e nessuno aveva nulla da dire se questi bambini venivano esclusi e quindi perdevano anche tutta la parte sociale del catechismo cioè stare in mezzo ai loro coetanei, al pomeriggio dopo la scuola”. Corradi evidenzia che “Francesco ha voluto così dare ordine che si cancellasse questa discriminazione formando i catechisti e attuando un incredibile rinnovamento anche tra i parroci e i vescovi”. Enrico Mantegazza, vicepresidente Ledha ricorda il fatto stesso che “Papa Francesco non abbia avuto remore a mostrarsi pubblicamente in carrozzina facendolo sentire più vicino alle persone con disabilità: ha guardato il mondo dalla nostra altezza. Ci ha considerato persone a tutti gli effetti, persone che possono scegliere e che devono essere valorizzare in qualsiasi contesto sociale”. Mantegazza pone l’accento anche alle critiche di Bergoglio “contro le guerre che producono milioni di persone con disabilità” e soprattutto l’attacco del massimo esponente della Chiesa cattolica alla “cultura dello scarto di cui troppo spesso sono vittime, tra gli altri, le persone con disabilità”.

Un Papa che ha saputo dare un preciso indirizzo alle gerarchie ecclesiastiche a sostegno delle donne e uomini con disabilità. Don Mauro Santoro, presidente della Consulta diocesana comunità cristiana e disabilità di Milano riferisce che “il Santo Padre ha tante volte rivendicato il rispetto dei più fragili, in particolare in occasione del 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità”. Per don Mauro Santoro nei suoi molteplici discorsi Francesco “ha sempre esortato la Chiesa e l’intera società non solo a riconoscere i diritti fondamentali delle persone con disabilità ma anche a garantire loro il sostegno e le condizioni necessarie per realizzare i propri desideri, passioni e interessi, dando cosi concretezza al proprio progetto di vita”. L’interesse del pontefice riflette una visione più ampia. “Il suo desiderio che tutti si sentano parte integrante della Chiesa”, senza pregiudizi e barriere. “Questa convinzione”, conclude la guida della Consulta diocesana milanese, “ha rivoluzionato anche il modo di concepire il Sinodo, aprendo il dialogo non solo ai vescovi, ma anche ai fedeli, comprese le persone con disabilità. Sentirsi parte, infatti, non significa semplicemente ‘avere un compito da svolgere’, ma entrare a far parte di una rete di relazioni autentiche, in cui ci si possa esprimere e ascoltare, riconoscendo che ogni persona con disabilità è una risorsa preziosa per l’intera comunità, come più volte Papa Francesco ha ribadito nei suoi anni di pontificato”.

L'articolo “Papa Francesco si è battuto per valorizzare le persone con disabilità senza pietismo e abilismo” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti