Parata a Mosca, ecco chi era presente: Xi Jinping, Lula e pochi leader europei
- Postato il 9 maggio 2025
- Di Panorama
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Si è svolta a Mosca la tradizionale parata militare del Victory Day, una delle celebrazioni più importanti per il Cremlino, in memoria della vittoria sovietica sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale. Un evento sempre più centrale nella narrazione politica di Vladimir Putin, che continua a usarlo per rafforzare il proprio consenso interno e giustificare la guerra in Ucraina con riferimenti distorti al nazismo.
La parata si è tenuta in un clima di forte tensione: Mosca è stata recentemente colpita da droni ucraini in attacchi ripetuti, che hanno costretto alla chiusura temporanea di diversi aeroporti. Per cercare di garantire lo svolgimento in sicurezza dell’evento, la Russia ha annunciato unilateralmente un cessate il fuoco definito “umanitario”, rifiutato da Kyiv e definito da Zelensky una “messa in scena”.
Nonostante le tensioni, alla cerimonia hanno partecipato almeno 29 leader stranieri, secondo quanto riferito dai media russi. Il più atteso è stato il presidente cinese Xi Jinping, arrivato a Mosca per firmare una serie di accordi bilaterali che rafforzano l’asse tra Cina e Russia. È la seconda visita ufficiale di Xi nel Paese, a conferma di una partnership che preoccupa sempre più l’Occidente: Pechino è infatti il principale fornitore di beni a doppio uso destinati all’industria bellica russa.
Presente anche il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che ha approfittato dell’occasione per incontrare Putin e rilanciare il proprio ruolo di mediatore nella guerra in Ucraina, dopo aver proposto – insieme alla Cina – un piano di pace respinto da Kyiv.
Assenti, invece, quasi tutti i leader europei. L’unico rappresentante di un Paese membro dell’UE è stato il premier slovacco Robert Fico, affiancato dal presidente serbo Aleksandar Vučić. Tutti gli altri leader dell’Unione hanno nuovamente disertato l’evento, così come gli Stati Uniti, nonostante il recente tentativo del presidente Trump di riavviare i rapporti diplomatici con Mosca.
Secondo i media statali russi, erano presenti anche i capi di Stato o di governo di Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Burkina Faso, Congo, Cuba, Egitto, Guinea Equatoriale, Etiopia, Guinea-Bissau, Kazakhstan, Kirghizistan, Laos, Mongolia, Myanmar, Palestina, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Venezuela, Vietnam e Zimbabwe. Presenti anche rappresentanti della Corea del Nord e delle repubbliche separatiste di Abkhazia e Ossezia del Sud.
Alla sfilata hanno partecipato truppe straniere provenienti da 13 Paesi: tra questi, Cina, Bielorussia, Egitto, Laos, Mongolia e diverse ex repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale.
A ulteriore conferma delle preoccupazioni per la sicurezza, le autorità russe hanno imposto restrizioni alla rete mobile a Mosca e in altre regioni, motivandole con la presenza di “vicini pericolosi” e l’arrivo di delegazioni straniere.