Pari tra Albingaunia e Virtus Sanremese, tutta la ‘garra’ di Marquez: “Giochiamo per vincere, dimostrato di essere forti”
- Postato il 27 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. L’Albingaunia dimostra ad un Riva gremito e a tutto il campionato di non essere solamente cuore e orgoglio. Questi due fattori, determinanti e che non passano mai in secondo piano, sono amalgamati alla perfezione a tattica e tecnica. Soprattutto queste due ultime caratteristiche sono uscite fuori nella partita contro la Virtus Sanremese. Ordine e compattezza sono servite ad ottenere un punto contro ‘gli alieni’ del campionato, oltre a dare un grande segnale a tutte le competitors di questa stagione.
Una prova corale di gioco ma anche di saper soffrire nei momenti difficili del match. Superate le ostilità, sono gli ingauni al termine dei novanta minuti ad aver creato di più oltre ad impegnare di più la porta. Spicca su tutti la prova di Marquez. Oltre al gol tanti palloni recuperati conditi dalle sue magiche sventagliate. Mai un pallone perso, tanti sporchi ripuliti, oltre a corsa e leadership.
A tu per tu con il portiere lo porta un pallone magico di Secco, che vede partire l’argentino tra le linee e serve un cioccolatino che è solo da scartare. Gol, il Riva esplode e subito i ricordi Amarcord, di quando lo stadio ingauno urlava il suo cognome, quello di suo fratello Facundo. E che questo non possa essere l’inizio di una nuova pagina bianconera che porta il cognome della famiglia argentina.
“Tutte le partite per noi sono da vincere, giochiamo per vincere”, è molto carico al termine dei novanta minuti Marquez, ancora su di giri per la sua rete: “Siamo una famiglia, poi oggi con il Riva così pieno non dovevamo risparmiare niente. Nel secondo tempo quasi la portavamo a casa. Però ci prendiamo questo punto, siamo contenti per la prestazione e andiamo avanti”.
“Si sa che loro sono forti, hanno una squadra di grande qualità – continua l’argentino -. Noi però abbiamo dimostrato di non essere da meno, mostrando che siamo una squadra forte, che abbiamo tanta tecnica e che secondo me possiamo disputare lo stesso campionato. Andremo avanti partita dopo partita”.
Per gli argentini queste partite si giocano come finali: “Sono le più belle da giocare. La ‘garra’ non ci manca mai. Alla fine ero davvero stremato, il mister mi aveva chiesto se avessi avuto ancora qualche minuto ma ero proprio esausto. Ho pensato alla squadra, a non essere egoista. La verità è che dopo il gol, in quella giocata, dopo aver calciato mi si è girata un po’ la caviglia. Niente di che, per ora tutto bene”.