Parla il padre del 13enne travolto da un pirata nel vicentino: “I genitori sono amici. Ma non perdonerò chi ha ucciso mio figlio”

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Mercoledì sera i genitori di Stefano Angonese, il 13enne travolto e ucciso da un’auto a Tortima di Lusiana Conco, nel Vicentino, mentre si recava alla sagra di Rubbio, hanno ricevuto in casa i genitori del 23enne responsabile dell’incidente. Due famiglie sconvolte anche perché si conoscevano molto bene prima del fatto. I due padri, in passato, erano stati colleghi in una ditta di Marostica. “Sono amici di famiglia – ha raccontato il padre del 23enne in un’intervista al Corriere del Veneto – siamo andati da loro per chiedere scusa. Siamo disperati: lo stesso lutto che hanno loro lo viviamo anche noi”.

L’incontro è avvenuto dopo che i carabinieri hanno identificato il giovane investitore, residente a Cartigliano, grazie a un frammento dello specchietto dell’auto, 24 ore dopo l’incidente. Dopo l’incidente il giovane non si era fermato a prestare soccorso ed era tornato a casa come nulla fosse successo.

Moreno Angonese, padre di Stefano, ha fatto sapere: “Non perdonerò mai chi ha ucciso mio figlio e una parte di me. Conosco bene i genitori del ragazzo e per loro mi spiace, sono brave persone, ma lui deve ricevere la pena massima. È un assassino”. Ai microfoni di Tva, il padre ha spiegato che i genitori del giovane pirata della strada gli hanno comunicato direttamente la responsabilità del figlio: “Quando sono venuti, ho detto che loro li perdono, ma lui no. Spero che sia condannato all’ergastolo, la stessa pena a cui ha condannato me”.

Domenica sera Stefano stava andando alla sagra con un amico quando è stato travolto da un’auto guidata dal 23enne. L’amico di Stefano ha riportato solo lievi escoriazioni e ha subito chiamato i genitori dopo la fuga dell’auto. “Quello che è accaduto sconvolge due comunità – ha commentato il sindaco di Cartigliano, Germano Racchella – so che le due famiglie si conoscevano, i due padri stavano organizzando insieme un evento. Se dietro a questo incidente c’è alcol o distrazione, è gravissimo. L’autore del reato deve essere punito severamente”.

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Il Fatto Quotidiano

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