Perché la politica non appoggia le idee dei cittadini nemmeno in sanità?
- Postato il 12 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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I politici dovrebbero essere eletti dai cittadini, anche i ministri e gli organi decisionali di governo. In primis per quanto riguarda la salute e la malattia del cittadino. Secondo me, chi governa dovrebbe ascoltare i loro suggerimenti che nascono dall’esperienza “sul campo”.
Il problema è che spesso i politici, come ho scritto diverse volte, non pensano alle prossime generazioni ma alle prossime elezioni e veleggiano sempre contro vento. Se sono di destra, sono contro la sinistra. Se sono di sinistra, sono contro la destra. Quelli che sono al centro si barcamenano tra le due sponde e cercano di rimanere a galla. E’ veramente impressionante sentire ogni sera, o quasi, che il governo avrebbe dovuto fare non ricordandosi che al governo, solo qualche mese prima, avrebbero potuto fare la stessa cosa che chiedono come opposizione ma che nemmeno loro hanno fatto.
Un gatto che si morde la coda continuando a girare sullo stesso argomento senza risoluzione alcuna. In pratica, studiando il politichese, si studia anche come fare sparire le idee per chiederle al governo successivo. Le stesse. Repetita iuvant sed secant.
Così avviene da decenni ormai per la gestione dei dati sanitari. La nostra tessera sanitaria dei servizi a livello prima regionale, poi nazionale ed europea continua ad essere “partorita” con grandi difficoltà e con servizi comunque limitati come si vede dagli ultimi decreti del 27 giugno 2025 del Ministero della Salute, con il suo allegato, e del 1 settembre 2025.
Come sempre tante parole e tanti dati soggettivi dei pazienti. Il nostro sistema sanitario informatico, che continuiamo a pagare profumatamente, ora anche con i soldi del Pnrr, fino ad ora non è altro che un grande social che raccoglie dati utili di più alle aziende farmaceutiche e assicurative che li usano a loro piacimento e non certo per il bene del cittadino, ancor di più se diviene paziente, come successe nel 2014 in Gran Bretagna, con la scusa di migliorare la ricerca scientifica!
Perché avere una sistema gestionale all’avanguardia e funzionante non può che far bene alla salute del paziente. Pensate a quanti esami, oltre quelli inutili prescritti magari per la medicina difensiva che sono una piaga da cui perde sangue il nostro sistema, si potrebbero evitare se fossero veramente conservati con cura e visibili in ogni parte del mondo quando servono. Anche per questo i politici dovrebbero tenere meno aperta la bocca in modo che non si chiudano le orecchie. Parlare meno e ascoltare di più per fare meglio.
Avrebbero forse capito l’importanza del mio History Health, ovviamente certificato dal Ministero, in modo tale che ogni cittadino porti con sé la propria nuvola della salute e possa farla vedere ed aggiornare dagli operatori sanitari. Non servono decreti, leggi, tessere sanitarie di diversi colori, fascicoli sanitari che non si interfacciano. Noi siamo responsabili e responsabilmente mettiamo a disposizione, per un tempo limitato da remoto, la visione della nostra storia clinica per studi scientifici programmati.
Prendiamoci cura degli altri, sarà un’ottima cura anche per noi. Senza interessi. Se non quello comune all’umanità. Qualche politico che scrive quei decreti indecifrabili vuole saperne di più?
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