Pierfrancesco Favino e la lettera a Giuli per il futuro del cinema: “Se non parlo io, o Germano, i tanti non visibili non avrebbero voce per dirlo”
- Postato il 15 maggio 2025
- Cinema
- Di Il Fatto Quotidiano
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“La lettera che abbiamo pubblicato chiede cortesemente di partecipare incontro in cui esprimiamo con chiarezza e precisione le migliorie necessarie facendo parte di questo ambiente e smarcare una crisi che tiene fermo il settore da tanto tempo”. Così Pierfrancesco Favino, parlando a Cannes della lettera inviata da 94 personalità dello spettacolo al ministro della Cultura Giuli.
“È chiaro che Favino da Cannes dice questa cosa da Cannes e sembra assurdo ma se non lo fa Favino, Elio Germano o qualcun altro, quei tanti non visibili non avrebbero l’opportunità di dirlo. Noi che abbiamo visibilità, consapevoli del nostro privilegio, sentiamo il dovere di rappresentare chi questo privilegio non lo ha”, ha proseguito, sottolineando che già da due anni molti sono a casa senza la possibilità di vedere un futuro.
“Qualcuno più importante di noi ha invitato a costruire ponti – ha proseguito riferendosi a Papa Leone XIV – Io e altri colleghi siamo da tempo a disposizione per costruire questo ponte, col desiderio di avere una progettualità che possa migliorare le condizioni di lavoro e possa rendere il pubblico orgoglioso del cinema italiano, con pluralità di linguaggio con la garanzia di un futuro a tanti lavoratori”.
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