Pierpaolo Piccioli è il nuovo direttore creativo di Balenciaga. Quel primo post su Instagram con l’abito “premonitore”: “Ora vedo il quadro d’insieme”

  • Postato il 19 maggio 2025
  • Moda E Stile
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È l’uomo giusto nel posto giusto, ma soprattutto al momento giusto. E ora più che mai, nella moda ma non solo, il tempismo è tutto. Oggi, lunedì 19 maggio, alle ore 18, il gruppo Kering ha sciolto le riserve, ponendo fine a settimane di speculazioni e rumors che hanno tenuto con il fiato sospeso l’intero sistema: Pierpaolo Piccioli è il nuovo Direttore Creativo di Balenciaga. Un annuncio arrivato a sorpresa, proprio quando gli addetti ai lavori meno se lo aspettavano, anzi. E così, in un lunedì di primavera, inizia una nuova era per la storica maison parigina fondata da Cristóbal e per lo stilista romano, 57 anni, reduce dall’emozionante addio a Valentino nel marzo 2024, dopo ben 25 anni in atelier. Il cambio di passo è evidente già dal ritratto ufficiale diffuso dalla maison assieme al comunicato: Pierpaolo, in t-shirt e sneakers d’ordinanza, siede con le sue collane-amuleto in bella vista al centro di una stanza bianca, dove risaltano solo gli stucchi antichi e le pesanti tende alle finestre. C’è luce, ci sono i toni chiari tipici degli atelier e opposti al nero ridondante dell’attuale Balenciaga. È come un cantiere in costruzione: qui qualcosa si smantellerà e qualcos’altro apparirà quando la magia della couture si compirà.

Piccioli assumerà ufficialmente il suo nuovo ruolo il 10 luglio 2025, succedendo a Demna Gvasalia, il designer georgiano che ha impresso un segno radicale e potentissimo su Balenciaga per quasi un decennio, che presenterà la sua ultima collezione di Haute Couture per la maison a luglio, prima di intraprendere la sua nuova avventura alla guida creativa di Gucci al posto di Sabato De Sarno, a lungo braccio destro dello stesso Piccioli da Valentino, in un intricato gioco di incastri che sta ridefinendo gli equilibri del lusso. La prima collezione Balenciaga firmata da Pierpaolo Piccioli sarà quindi quella dedicata alla donna Prêt-à-Porter Primavera/Estate 2026, che sfilerà a Parigi il prossimo ottobre, anche se non si esclude un “assaggio” del suo lavoro già prima dell’autunno.

E si sa, la moda, a volte, ha il sapore del destino, di percorsi che si intrecciano e di cerchi che si chiudono nel modo più inaspettato e poetico. Proprio come in questo caso: “Non sono un grande fan della predestinazione, ma scorrendo la mia pagina Instagram personale, mi sono reso conto che la prima foto che ho caricato era l’abito da sposa del 1967 di Cristóbal Balenciaga. Non so se sia un segno, ma di sicuro ora posso vedere il quadro d’insieme”, rivela Pierpaolo nella lettera che ha scelto di diffondere per accompagnare l’annuncio. Un aneddoto premonitore e un omaggio al fondatore, ma anche a chi lo ha preceduto, incluso il suo diretto predecessore: “Balenciaga è ciò che è oggi grazie a tutte le persone che hanno aperto la strada. Cristóbal, Nicolas [Ghesquière], Alex [Wang], Demna. In tutte le sue fasi, pur evolvendosi e cambiando costantemente, non ha mai perso di vista i valori estetici della Maison”. E proprio per Demna, Piccioli riserva parole di sincera ammirazione: “Sento innanzitutto di dover ringraziare Demna, ho sempre ammirato il suo talento e la sua visione, non avrei potuto chiedere un migliore passaggio del testimone. Quello che è stato, consegna a me l’occasione di aggiungere la mia versione, la mia storia: il mio capitolo della maison Balenciaga”. La sua filosofia, incentrata sull’umanità e sul rispetto, traspare chiaramente: “Sono grato per la fiducia che François-Henri [Pinault, CEO di Kering], Francesca e Gianfranco hanno riposto in me. Abbiamo trovato da subito senza sforzo una connessione tra noi […]”. Cambia l’atelier, ma non la coerenza e la profondità della riflessione di Piccioli: “Il lavoro è fatto da persone e il modo in cui le persone si sentono all’interno del lavoro è l’unica cosa che conta. Mi sento bene, fortunato, grato e onorato di essere qui, ora”.

L’entusiasmo è palpabile anche ai vertici di Kering e della maison. Francesca Bellettini, Deputy CEO di Kering e responsabile dello sviluppo dei marchi, ha dichiarato: “Non potrei essere più felice di dare il benvenuto a Pierpaolo nel Gruppo. È uno dei designer più talentuosi e apprezzati del nostro tempo. La sua genialità nell’alta moda, insieme alla sua straordinaria vena creativa e alla passione per il savoir-faire, lo rendono la scelta ideale per la maison”. Un ringraziamento è andato anche a Demna “per la visione audace e distintiva” che ha saputo infondere in Balenciaga. Le fa eco Gianfranco Gianangeli, CEO di Balenciaga: “Sono entusiasta di iniziare questa nuova era in Balenciaga con Pierpaolo. La sua visione creativa sarà dirompente, e ben interpreterà l’eredità di Cristóbal Balenciaga, valorizzando la creatività audace, il ricco patrimonio e la cultura distintiva della Maison”.

Il poeta della Couture di Nettuno alla prova di Balenciaga
Nato a Nettuno, dove risiede tuttora con la moglie Simona e i tre figli, Pierpaolo Piccioli, dopo gli studi allo IED di Roma e una decade formativa da Fendi, ha legato indissolubilmente il suo nome a Valentino. Per 25 anni ha plasmato l’estetica della storica maison romana, prima in un acclamato sodalizio creativo con Maria Grazia Chiuri e poi, dal 2016, come unico direttore creativo, portandola a nuove vette di lirismo, inclusività e pura bellezza sartoriale, celebrata in tutto il mondo.

Cosa aspettarsi dalla sua direzione creativa? Sicuramente gioca in casa, nel suo campo, quello dell’alta moda. Raccoglie l’eredità di Cristóbal, il “maestro di tutti i couturier”, e quella, più recente ma altrettanto dirompente, di Demna, che ha saputo riavviare l’Haute Couture della maison con un linguaggio radicale e contemporaneo. L’imprinting culturale di Piccioli e la sua profonda sensibilità per il colore e la silhouette, ben potrà dialogare con il Dna architettonico e avanguardista di Balenciaga. Le malelingue potranno obiettare che Kering ha i conti in caduta libera, che l’ultimo fatturato ufficiale (2023) di Balenciaga parla di un -16% di vendite con un giro d’affari di 1,17 miliardi di euro; e anche che Piccioli ha lasciato Valentino proprio in un momento in cui i conti della maison faticavano a tornare anche per il fondo sovrano del Qatar, tutt’ora azionista di maggioranza del brand. Ma poi ci sono i sogni, quelli che Pierpaolo sa regalare agli appassionati di moda. Quelli sì che non hanno prezzo. Perché ora più che mai il lusso ha bisogno di risvegliare i desideri sopiti, riaccendere le scintille negli sguardi, ridestare pensieri voluttuosi e aspirazioni perdute….e pochi sanno fare tutto questo bene come Pierpaolo.

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