Pisa e la sua Torre: una leggenda italiana che sfida la gravità

Simbolo inconfondibile dell’Italia nel mondo, la Torre di Pisa è una meraviglia architettonica assoluta, un mistero che da secoli incuriosisce e affascina. Chiunque arrivi in città, che sia per poche ore o per un soggiorno più lungo, non può resistere alla tentazione di immortalarla in una delle classiche pose che imitano il sostegno della sua pendenza impossibile, tra scatti ironici e stupore.

Ma dietro la fama da cartolina si cela una storia lunga, intricata, segnata da interruzioni, restauri, ingegnose soluzioni e tentativi estremi per salvarla da un destino che sembrava segnato. Sì perché quella pendenza che oggi ne fa la fortuna turistica, un tempo era una minaccia reale. La Torre di Pisa è infatti il campanile del Duomo di Santa Maria Assunta, che sorge a pochi metri di distanza e, insieme al Battistero e al Camposanto Monumentale, svetta sulla celebre Piazza dei Miracoli, a nord del centro storico.

Alta circa 56 metri, la torre è inclinata di circa 4 gradi rispetto all’asse verticale. Un’inclinazione nata prestissimo: i lavori cominciarono nel 1173 e, già dopo la costruzione dei primi tre piani, il terreno cominciò a cedere. Il cantiere si fermò per quasi un secolo e solo nel 1275 ripresero le attività. Ma il completamento arrivò ancora molto dopo, nel 1372: la lunga pausa, paradossalmente, salvò la torre poiché permise al terreno di assestarsi e a chi la portò a termine di modificare la struttura per compensare la pendenza.

Da allora, la Torre di Pisa è sempre stata oggetto di studi e lavori di consolidamento e, adesso, la sua stabilità sembra garantita per almeno altri 300 anni.

Informazioni sulla visita alla Torre

Salire sulla Torre di Pisa è un’esperienza che si ricorda per tutta la vita, non soltanto per la vista che regala dalla sommità, ma per la sensazione unica che si prova percorrendo i 251 scalini in salita obliqua e avvertendo fisicamente l’inclinazione sotto i piedi. Non è una visita per tutti: chi ha problemi motori o cardiocircolatori farebbe bene a valutare a evitare, così come non è consentito l’accesso ai bambini sotto gli 8 anni.

La visita alla torre non è mai venduta singolarmente: è sempre abbinata almeno alla Cattedrale, oppure si può optare per un biglietto cumulativo che apre le porte di tutta la Piazza dei Miracoli, un itinerario che permette di scoprire anche il Battistero, il Camposanto, il Museo dell’Opera del Duomo e il Museo delle Sinopie. Il prezzo del biglietto varia in base alla formula scelta, ma per chi desidera vivere appieno l’esperienza, l’accesso completo è una scelta da considerare.

Attenzione però: la Torre ha una regolamentazione molto precisa. Il biglietto d’ingresso è valido esclusivamente per l’orario prenotato e non è modificabile, mentre quello per gli altri monumenti resta utilizzabile durante tutto l’anno, nell’orario di apertura. Anche gli orari di visita variano secondo i mesi, e l’ultimo ingresso è consentito fino a mezz’ora prima della chiusura.

Per visitarla non è necessario alcun accompagnamento obbligatorio: si può salire in autonomia, con i propri tempi e sensazioni, oppure scegliere una visita guidata per conoscere in modo più approfondito ogni dettaglio e curiosità. In entrambi i casi, la salita è una piccola avventura che culmina con una delle vedute più spettacolari su Pisa.

Curiosità e leggende da scoprire

La Torre Pendente di Pisa
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La magnifica Torre di Pisa

Se l’inclinazione l’ha resa celebre, a renderla indimenticabile sono anche le storie, i misteri e le leggende che la avvolgono. La più celebre è forse quella che lega la Torre di Pisa a Galileo Galilei: si racconta che fu proprio da qui che lo scienziato pisano lanciò due sfere di peso diverso per dimostrare che la velocità di caduta di un corpo non dipende dalla sua massa.

La torre ospita sette campane, ognuna con un nome e una funzione specifica, che nel passato scandivano le ore della vita religiosa e civile della città. E proprio all’ingresso, scolpito nella pietra, spicca un ariete, simbolo astrologico e storico della città di Pisa. L’ariete non è lì per caso: indica l’inizio dell’anno pisano, che un tempo cominciava il 25 marzo, sotto il segno dell’Ariete. E non è tutto: secondo alcuni studiosi, la disposizione della Torre, insieme al Duomo e al Battistero, ricalcherebbe la forma della costellazione dell’Ariete.

E poi c’è una leggenda che scivola tra le pieghe delle nebbie notturne: si dice che un cavaliere fantasma si aggiri attorno alla torre, visibile solo nelle notti più fitte e silenziose. Una figura indistinta, in armatura, che pare vegli sul monumento come fosse il suo eterno guardiano.

Autore
SiViaggia.it

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